Domenica 8 Settembre 2024
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Evasione dall’ospedale. Insegue il detenuto e precipita nel vuoto. Poliziotto in coma

Il 28enne lotta tra la vita e la morte. Il fuggitivo si era calato dalla finestra. I sindacati: sistema penitenziario al collasso, gli agenti rischiano troppo.

Evasione dall’ospedale. Insegue il detenuto e precipita nel vuoto. Poliziotto in coma

Evasione dall’ospedale. Insegue il detenuto e precipita nel vuoto. Poliziotto in coma

L’inseguimento e la caduta. Ora l’agente di polizia penitenziaria Carmine De Rosa, di 28 anni, lotta tra la vita e la morte. Ha sbattuto la testa mentre cercava di catturare un detenuto appena evaso da una finestra dell’ospedale San Paolo di Milano ieri all’alba. Stava piantonando il palestinese Nazim Mordjane, di 32 anni, che era stato accompagnato in ospedale mercoledì sera, ferito durante una lite scoppiata nel carcere di San Vittore dove si trovava dallo scorso 10 agosto, dopo l’arresto per rapina in concorso di un Rolex. Alle 5.25 l’evasione del 32enne (tuttora latitante) da una finestra del bagno del pronto soccorso.

A quel punto il ventottenne, originario di Caserta e in servizio a San Vittore da 4 anni, che era insieme a un collega più giovane appena uscito dal corso, si è lanciato all’inseguimento del recluso dopo aver forzato la porta. Secondo quanto ricostruito, Mordjane è saltato nell’aiuola a ridosso del piano rialzato, dove si trovava, mentre l’agente ha messo il piede in un’intercapedine tra l’area verde e il fabbricato, facendo un volo a testa in giù e atterrando almeno dieci mentri più in basso. È riuscito a rialzarsi raggiungendo in autonomia il pronto soccorso per poi accasciarsi, finendo in coma. Subito è stato soccorso dal personale medico che lo ha intubato. La situazione è apparsa delicatissima a causa di una frattura cranica, di una emorragia cerebrale e contusioni sempre alla testa, oltre a fratture vertebrali e contusioni polmonari.

De Rosa è stato trasferito all’ospedale San Carlo dove è stato sottoposto a un’operazione neurochirurgica. Resta ricoverato nel reparto di rianimazione. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha telefonato al fratello dell’agente di polizia

penitenziaria, a sua volta agente, in servizio a Verona, esprimendo "il suo profondo dolore" e la sua "più affettuosa vicinanza": "voi familiari dovete essere fieri di lui". "Lo Stato gli è riconoscente, consapevole altresì della necessità di migliorare la qualità del lavoro di migliaia di agenti penitenziari".

Intanto i sindacati insorgono. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa polizia penitenziaria, parla di "disastro annunciato, il sistema è allo sfascio". Chiede "un decreto-legge che consenta celeri assunzioni straordinarie, mancano 18mila unità". Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Spp, sottolinea che l’episodio di ieri segue altri quattro tentativi di fuga da parte di altri detenuti ricoverati in ospedali italiani. "Qui si rischia la vita e l’emergenza carceri è ormai drammatica".