Roma, 13 settembre 2024 – L’Europa costretta a razionare l’acqua nel 2050? E’ quanto ipotizza la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. E lo fa durante il suo discorso alla Dld Nature Conference a Monaco. Un effetto dei cambiamenti climatici che porterebbe “caldo asfissiante, inondazioni, all’estinzione di un terzo delle specie animali e alla diffusione di nuove malattie”.
Uno scenario non così in là nel futuro, appena 25 anni. “Nel 2050 la splendida Monaco potrebbe essere una città molto diversa. Immaginate di trascorrere l'intera estate a temperature superiori ai 35 gradi. Immaginate di salire sull'Alter Peter per godervi uno dei migliori panorami della città. In una giornata limpida, potreste ancora vedere le cime delle Alpi dello Stubai e della Zillertal. Ma niente ghiacciai. Saranno un ricordo di un lontano passato. Il mondo del 2050, tra soli 25 anni, potrebbe essere uno di inondazioni e razionamento dell'acqua. Dove un terzo di tutte le specie si è estinto". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso alla Dld Nature Conference a Monaco.
"I miei nipoti potrebbero non sentire più i grilli in una notte d'estate. Invece, potrebbero affrontare nuove malattie, trasportate attraverso i continenti da zanzare invasive. Con tali prospettive, è naturale che i giovani siano turbati. E naturalmente chiedono un cambiamento. Perché non è troppo tardi per dare forma a un futuro diverso per loro. Non sarà facile. Ma sappiamo cosa serve. Dobbiamo seguire i pionieri delle nuove tecnologie e soluzioni. E investire decisamente nell'ingegno umano. Dobbiamo lasciar andare il vecchio ed esplorare il nuovo", ha aggiunto.
“Servono ricompense: proteggere la natura deve essere stimolante anche dal punto di vista economico. Si potrebbero usare i crediti natura per premiare le comunità locali e gli agricoltori" che tutelano l'ambiente, "possiamo creare un mercato per ripristinare il pianeta", ha detto von der Leyen, indicando la necessità di agire nel solco di quanto già fatto con il mercato delle emissioni Ets. "Stiamo lavorando intensamente con i Paesi membri per sviluppare i primi progetti pilota a supporto di questo processo", già in esame anche all'Onu, ha aggiunto.