Roma, 14 febbraio 2025 - Allerta rosso per l'Etna, stamani in intensa attività esplosiva al cratere di Sud-Est: la nube di cenere emessa dal vulcano ha fatto emettere un Vona (Volcano Observatory Notices for Aviation) dall'Ingv. E la nube sta ostacolando in parte i lavori all'aeroporto di Catania.
![Etna, attività esplosiva al cratere di Sud-Est](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTY2NWYwNmMtYWUyMC00/0/etna-attivita-esplosiva-al-cratere-di-sud-est.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
La Sac, la società di gestione dell'aeroporto di Catania, ha infatti comunicato che proprio per l'attività eruttiva dell'Etna e "la contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera", l'Unità di crisi ha disposto la chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea ad Est del vulcano (settori A3 e A3 bis) fino alle ore 19 ora locale. Una preucazione che "non incide in restrizioni al numero dei movimenti da e per l'aeroporto di Catania". Comunque la Sac ha comunicato: "I passeggeri sono pregati, prima di recarsi in aeroporto, di verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree. Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore".
Un milione di metri cubi di lava
Dall'8 febbraio l'Etna ha eruttato un milione di metri cubi di lava dalla base del cratere Bocca Nuova a 3050 metri di quota. Secondo i dati Ingv nel periodo 8-12 febbraio, il tasso di effusione della lava è stato in media compreso tra 2 e 3 metri cubi al secondo con ultimo dato di 3,2 m3/s stimato il 12 febbraio alle ore 17. Il vulcanologo Marco Neri ha spiegato al'Agi: "Si tratta di una tipica colata lavica etnea. Se pensiamo che la colata del 1992, quella che arrivò a Zafferana Etnea, cumulò, dopo un anno e mezzo, circa 250 milioni di metri cubi. Quelli di oggi sono numeri piccolissimi in confronto alle colate laviche che l'Etna normalmente produce. Naturalmente, c'è la variabile tempo: il tasso di effusione, attraverso alcuni algoritmi, ci dà il campo lavico nel tempo e consente l'elaborazione di alcune mappe di possibile ricoprimento lavico, per vedere quali zone potrebbero essere raggiunte dalla lava entro un certo periodo di tempo".
Questa "è una eruzione subterminale, la bocca è a una quota molto alta, intorno ai 3.000 metri, e i tassi di effusione non sono particolarmente alti: le colate, in questi casi, arrivano a percorrere 3 o 4 chilometri e poi si fermano, si raffreddano, senza arrivare alle zone urbanizzate. Adesso è un po' a rischio la pista altomontana, ma prima che arrivi a una zona urbanizzata ce ne vuole di tempo".