Catania, 20 febbraio 2025 – La spettacolare eruzione dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, sta attirando migliaia di escursionisti, turisti e fotografi che si affollano sui suoi sentieri innevati per ammirare la colata lavica. Un flusso di persone tale da dover implementare le misure di sicurezza e da costringere il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, a mettere in guardia dai rischi.
Persino il New York Times ha intervistato il primo cittadino del Comune nel Parco dell’Etna per parlare di questo fenomeno e del confine sottile tra spettacolo da ammirare e rischio per la popolazione.
"L'Etna è una parte integrante della nostra identità e della nostra cultura. La sua bellezza e la sua potenza attraggono visitatori da tutto il mondo, ma dobbiamo anche essere consapevoli dei rischi che comporta l'attuale attività eruttiva", ha dichiarato Mancuso al Nyt.
L’eruzione è in corso
E' stato solo momentaneo infatti lo stop della colata lavica di martedì. Come conferma all'Adnkronos Giuseppe Salerno, dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "la colata lavica è attiva" e prosegue, "e attualmente c'è una eruzione in corso". La colata lavica continua così ad avanzare lentamente lungo il fianco occidentale dell'Etna in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota. Intanto, sui paesini intorno al vulcano continua a 'piovere' cenere lavica. È l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del crate Bocca Nuova.
Implementate le misure di sicurezza
In questi giorni le autorità hanno implementato misure di sicurezza per monitorare i flussi di turismo e stamattina nella Questura di Catania si è tenuto un nuovo incontro, a cui ha partecipato anche il Comune di Adrano con altri sindaci interessati dall'eruzione e preposte alla prevenzione e sicurezza. "Stiamo lavorando - precisa Fabio Mancuso - a stretto contatto con le forze dell'ordine e i servizi di emergenza per garantire che i visitatori possano godere di questa meraviglia naturale in totale sicurezza. Dobbiamo bilanciare l'attrazione turistica con la sicurezza dei cittadini e dei visitatori. L'Etna è imprevedibile e la nostra priorità è garantire che tutti siano al sicuro".
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L’appello del sindaco di Biancavilla
Sulla stessa linea il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che sabato scorso ha firmato un’ordinanza. "Lancio un appello, l'ennesimo, alla responsabilità e alla prudenza. L'Etna in eruzione è uno spettacolo della natura ma i rischi per chi si avventura nei boschi sono molteplici. Occorre fare molta attenzione". "Divieto di accesso alla quota 2000 s.l.m. e, comunque, non oltre una distanza minima di 500 metri dal fronte lavico o dai bordi della colata, se non accompagnati dalle guide alpine o vulcanologiche", si legge nel provvedimento. "La colata lavica è a circa 1.850 metri e sta avanzando, ha superato la pista Altamontana, è nel territorio del mio Comune e si avvicina alla pineta, anche se ci sono ancora 500 metri di distanza", dice il primo cittadino.
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La denuncia del Codacons
Il Codacons intanto denuncia "la situazione sempre più critica che si sta verificando sull'Etna, dove migliaia di visitatori si riversano ogni fine settimana senza alcun controllo e senza le necessarie misure di sicurezza. L'assenza di regole chiare e di un coordinamento efficace tra le istituzioni sta trasformando l'area in una zona di pericolo per turisti e residenti". "La mancanza di adeguati controlli e di una regolamentazione rigorosa per l'accesso alle aree a rischio sta mettendo in pericolo centinaia di persone - spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons -. L'Etna non è un parco giochi, ma un vulcano attivo che richiede il massimo rispetto delle norme di sicurezza". Tanasi chiede inoltre "l'istituzione di un tavolo tecnico con le autorità preposte per affrontare l'emergenza e definire misure concrete per garantire la sicurezza dei visitatori".
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"È necessario un confronto immediato tra istituzioni, esperti e associazioni per stabilire regole chiare e garantire un accesso controllato alle aree più delicate", aggiunge Tanasi. "Ogni weekend - prosegue -, migliaia di escursionisti si avventurano fino alle zone più pericolose del vulcano senza guida, senza attrezzatura adeguata e spesso senza la minima consapevolezza dei rischi. Le temperature estreme, i possibili crolli, la scarsa visibilità dovuta a nebbia e fumo e l'attività vulcanica possono trasformare un'escursione in una tragedia". "Il Codacons chiede un intervento immediato delle autorità competenti per regolamentare l'accesso e garantire la sicurezza dei visitatori. È necessario introdurre obblighi stringenti per l'accompagnamento da parte di guide esperte, limitare l'accesso alle aree a rischio e intensificare i controlli, conclude.