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Gli incendi di Prato sono scoppiati alle prime ore della mattina di ieri
Notte di fuoco nel distretto industriale fra Prato e Campi Bisenzio. Tre pacchi incendiari (probabilmente controllati con un timer) hanno innescato tre roghi in simultanea in tre aziende di logistica a conduzione cinese nel distretto pratese e a Campi. La mafia cinese ha alzato il tiro. Un attacco studiato a tavolino che si inserisce negli episodi violenti collegati al cosiddetto racket delle grucce: una guerra armata tra organizzazioni criminali contrapposte che da anni è in corso a Prato – sede di uno dei più grandi centri del fast fashion d’Europa – per il controllo del fruttuoso mercato delle grucce.
A Prato gli incendi sono scoppiati ieri, alle 7, alla Logistica XSD di via dei Confini e alla Warehouse&Logistics di via Copernico a Seano (Carmignano). Modus e orario sono stati gli stessi. Secondo quanto appreso, le fiamme sarebbero partite da due pacchi che le aziende avevano ricevuto da uno stesso mittente e che dovevano spedire in Francia. I plichi erano depositati nei magazzini delle ditte, in attesa della spedizione, quando c’è stata la deflagrazione da cui sono divampati i roghi che hanno distrutto l’interno delle ditte dove erano stoccati migliaia di altri pacchi. Stessa identica cosa, e alla stessa ora, è avvenuta a Campi alla "Diabolica", altra ditta a conduzione cinese in via Maiano. Nessuno è rimasto coinvolto. Subito, però, è partito l’allarme ai vigili del fuoco.
In via dei Confini sono intervenuti i pompieri da Firenze, a Seano i colleghi da Prato. La Procura di Prato, guidata da Luca Tescaroli, ha aperto un fascicolo per incendio doloso rispetto ai due episodi nel Pratese. Secondo quanto emerso, le tre ditte fanno capo a tre titolari diversi, tutti collegati al mercato delle grucce. Da anni a Prato si sta consumando una faida senza esclusioni di colpi e dai metodi mafiosi – fatta di intimidazioni, minacce, tentati omicidi, incendi dolosi – per accaparrarsi il mercato che, secondo le stime dei sindacati, solo nel distretto del fast fashion frutterebbe 100 milioni di euro all’anno.
Due le fazioni che si spartiscono il mercato: chi non obbedisce alle regole imposte dal "cartello", chi si ribella tentando di mettersi in proprio, viene "punito". La Direzione distrettuale antimafia indaga su questi episodi da anni. Il procuratore Tescaroli ha chiarito in una nota che i due incendi nel Pratese "si inseriscono in una catena di analoghi comportamenti che interessano il territorio" da tempo.
Solo la scorsa estate ci fu un altro rogo che distrusse un’azienda di logistica al Macrolotto 2. Pochi giorni dopo ci fu il tentato omicidio di un cinese, accoltellato in un locale notturno da quattro connazionali fatti arrivare dalla Cina per colpirlo. I casi di ieri dimostrano come le organizzazioni criminali abbiano alzato il tiro arrivando a confezionare tre pacchi distinti dentro i quali sono stati posizionati i timer scattati in simultanea.