Camugnano (Bologna), 9 aprile 2024 - L'esplosione alla centrale di Bargi, nel bacino di Suviana ha scatenato comprensibile panico tra le persone che hanno assistito al boato. Tra i primi ad accorrere per dare una mano è stato Simone Cappi, titolare del ristorante La Spiaggetta, – a soli 300 metri dal luogo dell’esplosione – dove come ogni giorno, poco prima che si scatenasse il finimondo, gli operai della centrale erano andati a mangiare in pausa pranzo.
"Si è sentito un gran boato dalla centrale - racconta Cappi - è salito un gran fumo e l'aria è diventata irrespirabile. I soccorsi sono stati tempestivi: hanno subito chiesto la collaborazione delle persone del luogo e noi abbiamo portato dell'acqua nel piazzale dove vengono coordinate le varie operazioni".
"È incredibile ciò che è successo - continua Simone Cappi - c'è un gran lavoro da fare. Per la serata siamo pronti a preparare qualcosa da mangiare, perché i soccorsi andranno avanti per tutta la notte". Cappi non riesce a darsi pace: "Noi li conosciamo tutti quelli che lavorano nella centrale, tecnici e operai. Abbiamo una convenzione per la mensa con quelli di Enel, ma anche chi lavora per le ditte in appalto viene a mangiare da noi. Anche oggi sono venuti, prima che succedesse questo finimondo. Sono riuscito a parlare con un dipendente di Enel, che mi ha detto che uno di loro è messo molto male". Nella centrale stavano facendo dei lavori, conferma il ristoratore: "È un anno e mezzo che stanno rinnovando tutto".
FOCUS / Come funziona la centrale di Bargi, la più potente dell’Emilia Romagna Alle 16,40, continua il ristoratore, erano già "arrivati tre elicotteri e uno è ripartito per Cesena con un'operaio ustionato grave". Almeno 40 i vigili del fuoco al lavoro sul luogo della tragedia.
Il sindaco di Camugnano ha riferito che l’incendio è scoppiato a 30 metri di profondità.
Per fortuna nell'enorme boato la diga del bacino artificiale di Suviana non risulta coinvolta e al momento non si registrano danni. Secondo quanto si apprende dai soccorritori, l'esplosione è avvenuta in una centrale di pompaggio e turbinaggio che si trova a circa 2 chilometri di distanza.