Venerdì 3 Gennaio 2025
LISA CIARDI
Cronaca

Esplosione a Firenze: nube tossica e allerta della Protezione civile

Incidente nell'impianto Eni di Calenzano: evacuazioni, mascherine e allerta per la salute pubblica e ambientale.

L’estensione della nube che si è alzata dal deposito di Calenzano, in provincia di Firenze

L’estensione della nube che si è alzata dal deposito di Calenzano, in provincia di Firenze

Una nube nera come la pece sopra il cielo di Firenze. Con famiglie e lavoratori invitati a evacuare le zone più vicine al luogo dell’esplosione, ma anche a chiudere le finestre e a indossare mascherine in un raggio di 5 chilometri. Oltre al lutto per i morti e alla preoccupazione per i feriti, quella di ieri è stata una giornata contrassegnata anche dalla preoccupazione per le possibili ricadute sulla salute delle persone e sull’ambiente.

A comunicare il potenziale pericolo è stato anche "It Alert", il sistema di allerta del Dipartimento della Protezione civile, attivato per la prima volta non per un’esercitazione, ma a seguito di una reale emergenza. Sui cellulari che si trovavano in un raggio fra i 3 e i 5 Km dal luogo dell’incidente è arrivato il messaggio "Allarme protezione civile 9/12/2024 ore 11.25: incidente nell’impianto industriale Eni Spa con presenza di sostanze pericolose nel comune di Calenzano (Firenze). Trova riparo al chiuso e non avvicinarti all’impianto. Tieniti aggiornato e segui le indicazioni delle autorità".

Come previsto dalla procedura per gli incidenti in impianti industriali che ricadono sotto la direttiva Seveso, il messaggio è partito dopo una valutazione iniziale da parte della prefettura di Firenze, quindi circa un’ora dopo l’incidente.

Ancora prima però, diversi erano stati gli inviti all’attenzione e alla prudenza inviati dai sindaci della zona, a partire dal primo cittadino di Calenzano, Giuseppe Carovani, che ha chiesto alla popolazione di restare al chiuso e di chiudere porte e finestre. Sul posto si è recata intanto la Protezione civile metropolitana con un posto medico avanzato, insieme a numerose squadre di volontari del sistema dell’emergenza, con Anpas Toscana, Misericordie e Croce Rossa. Visto il forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi e il fumo nero trasportato dal vento in direzione di Prato, i volontari hanno distribuito le mascherine per permettere ai presenti di proteggere le vie respiratorie.

Sempre in mattinata anche l’invito alla prudenza della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). "La nube di fumo nero sprigionata in seguito all’incendio – è stato scritto - è potenzialmente pericolosa per la salute umana e per l’ambiente. Tra le principali sostanze che possono rappresentare un rischio per la salute troviamo il monossido di carbonio, diossine e furani, policlorobifenili e idrocarburi policiclici aromatici, particolato fine, particelle ultrafini e composti organici volatili".

Nel pomeriggio poi la preoccupazione è rientrata. L’agenzia regionale Arpat ha infatti escluso rischi per la salute spiegando che "le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell’incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi". Così, alle 16, la prefettura di Firenze ha confermato il cessato l’allarme e decretato l’interruzione dell’avviso "It alert". Nei prossimi giorni, in ogni caso, gli accertamenti proseguiranno, soprattutto per escludere eventuali casi di inquinamento delle falde sotterranee e dei terreni circostanti.