Lunedì 5 Agosto 2024

Cos’è Escherichia Coli? Monta il caso alle Olimpiadi. Sintomi e cause dell’infezione

Triatleta belga ammalata dopo la gara nella Senna. Ma non è detto che si sia contagiata nuotando nel fiume. Come ci si infetta e quali sono le cure

JAPAN TOKYO 2020 OLYMPIC GAMES

Claire Michel esausta dopo la gara di triathlon alle Olimpiadi (Ansa)

Roma, 5 agosto 2024 – Monta il caso ‘Escherichia Coli’ alle Olimpiadi di Parigi, dopo che la triatleta belga Claire Michel ha contratto un’infezione gastro-intestinale che ha richiesto le cure dei medici del villaggio olimpico (il Cio smentisce che sia stata ricoverata in ospedale). Mercoledì scorso Michel aveva partecipato alla gara femminile nella Senna, il fiume parigino che solo qualche settimane fa, dopo 100 anni, è tornato ad essere balneabile. Il triathlon era stato rinviato per due giorni di fila, perché dopo abbondanti piogge, l’acqua della Senna non rispettava i requisiti di sicurezza. Al terzo giorno le analisi hanno decretato che la quantità di batteri, virus, e inquinanti chimici, era compatibile con gli standard per le competizioni in acque libere. L’intera gestione delle gare (anche quelle di fondo si disputeranno nella Senna) non è andata giù a molti atleti; dopo il caso di Claire Michel, finora l’unico, il Belgio ha ritirato la sua staffetta. Non è tuttavia certo il legame tra l’immersione nel fiume e l’infezione. 

Cos’è l’Escherichia Coli? 

Si tratta di una classe di batteri che abita normalmente l’apparato gastro-intestinale; tuttavia, “alcuni ceppi hanno acquisito geni che permettono loro di causare infezione intestinale”, recita il Manuale MSD. E’ il caso della triatleta belga. E. Coli può provocare anche infezioni urinarie (le più frequenti) o anche infezioni ad altre parti del corpo (più rare). Eccezionalmente, è possibile che il batterio porti a una “sindrome emolitica uremica con gravi compromissioni per il paziente, che colpisce soprattutto i bambini e gli anziani”, informa il San Raffaele di Milano. 

Come avviene il contagio

L’infezione intestinale è legata al consumo di alimenti contaminati (come la carne poco cotta, in particolare il manzo macinato), al contatto con animali infetti o all’ingestione di acqua contaminata.  È possibile trasmettere Escherichia Coli anche con il contatto oro-fecale da persona a persona, fondamentale  a questo proposito è la pratica igienica del lavaggio frequente delle mani. Non sappiamo dunque quale sia la causa dell’infezione contratta da Claire Michel. I “sintomi compaiono generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo il contatto con il batterio ed hanno la durata di 1 settimana circa” (San Raffaele).

Quali sono i sintomi 

Le infezioni gastro-intestinali possono causare diarrea, a volte grave o emorragica, e dolore addominale. Altri sintomi sono nausea e vomito e febbre, che solitamente si presenta nella fase iniziale di contagio.

Un particolare ceppo di Escherichia Coli provoca diarrea acquosa, chiamata anche ‘diarrea del viaggiatore’, perché generalmente contratta da persone che consumano acqua contaminata in zone in cui non è adeguatamente purificata. I sintomi sono lievi e si risolvono generalmente in pochi giorni. Altri ceppi possono provocare una grave infiammazione al colon (colite), il più comune nel Nord America è E. coli O157:H7, ma ne esistono molti altri. Alcuni sono enteroemorragici, cioè possono provocare sanguinamento intestinale e, dunque, feci scure. 

Come si effettua la diagnosi 

Tramite l’analisi di urina o feci, o altro materiale, a seconda del tipo di infezione. L’identificazione dei batteri nel campione conferma la diagnosi. Le analisi permettono non solo di identificare il batterio ma anche di stabilire quali siano gli antibiotici efficaci in quel caso (antibiogramma). 

Come si cura l’infezione da E. Coli 

Nella maggior parte dei casi si usano gli antibiotici che trattano efficacemente le infezioni da E. coli esterne al tratto digerente e la maggior parte delle infezioni intestinali.  l trattamento varia comunque in funzione della sede dell’infezione, dalla gravità e dal tipo di E. Coli coinvolto. Nel caso di E. coli O157:H7, gli antibiotici possono essere controproducenti. 

Il post di Claire Michel rassicura sul suo stato di salute (Instagram)
Il post di Claire Michel dall'ospedale (Instagram)

Cosa dicono gli esperti? 

Cosa dicono gli esperti del caso Michel? "Oggi Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba – commenta su X l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore al San Martino di Genova –. Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni. Alla fine l'E. coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna”. Si tratta infatti di "un problema ben conosciuto, risolvibile con una terapia antibiotica". Ma in quelle "acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale", si possono fare anche incontri con rischi potenzialmente gravissimi, spiega l'esperto all'Adnkronos Salute. "Dalla leptospirosi alla salmonella, alla shigella e alla yersinia per non parlare poi di tutti quelli che sono i protozoi o gli altri parassiti che possono arrivare attraverso l'acqua: dall'ameba alla giardia”. 

L’epidemiologo Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene presso l'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, parla di “caso annunciato”. Rezza ricorda infatti un report sui livelli di Escherichia Coli della Società internazionale delle malattie infettive. “Da epidemiologo e infettivologo suggerisco il principio di precauzione in questo caso. Non mettiamo a rischio la salute degli atleti". Alla cautela invitava anche la Società italiana di medicina ambientale: “Sono stati compiuti notevoli progressi per migliorare la qualità dell'acqua della Senna, ma i rischi sanitari non possono essere completamente eliminati”.