Roma, 17 dicembre 2021 - Patente di guida e nuovo codice della strada, da lunedì 20 dicembre cambia l’esame di teoria: meno domande, da 40 a 30; meno tempo a disposizione, da mezz’ora a venti minuti; meno errori consentiti, da 4 a 3. Ma proprio i quiz restano l’ostacolo vero per gli italiani.
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Il test
Lo conferma l’ultima analisi di Autoscout24, la piattaforma di annunci che con Egaf Edizioni ha sottoposto un questionario di 20 domande, scelte tra quelle ministeriali, a 3.100 automobilisti che abbiano in tasca la patente da almeno cinque anni. Erano tollerati al massimo 2 errori. “Solo il 10% - è il risultato choc – supererebbe di nuovo l’esame a pieno titolo”. Infatti i ‘candidati’ hanno risposto in modo corretto a 16,4 domande su 20. Nella classifica nazionale, i migliori si sono dimostrati piemontesi e pugliesi (15,2% e 13,3%); mentre friulani e abruzzesi sono in fondo alla lista (rispettivamente con 6,7% e 6,1%). In mezzo l’Emilia Romagna, che resta comunque sotto al 10% (9,2%).
I tre errori più comuni
Segnaletica, incroci e limiti di velocità: sono questi gli argomenti che mandano in tilt i patentati. Su questi quiz, i ricordi si annebbiano e la confusione è totale. Viene naturalmente da chiedersi come si comporteranno sulle strade. Il 75% di chi si è sottoposto al test non ha saputo riconoscere il divieto di fermata. Sei su dieci poi non erano in grado di rispondere correttamente alla domanda sul limite di velocità per le strade extraurbane principali (che è 110km/h). Infine, più di 4 su dieci si sono persi di fronte a un quesito sugli incroci, e non avrebbero saputo se proseguire diritto o svoltare a destra. E per fortuna che l'esame della patente si fa (di solito) una volta nella vita.
Lo studio
Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona, per Asaps aveva rielaborato i dati di promossi e bocciati all'esame della patente nel 2020. Quando gli idonei, scrive, "sono stati 1.185.953, con la percentuale di superamento degli esami che si è attestata al 79,29% e un aumento di 3 punti percentuale rispetto al 2019, come nel 1999 quando era stata del 79,40%. I respinti sono stati 309.673, il 20,71%, in pratica un candidato su cinque non riesce a passare la priova". La regione con più bocciati è la Provincia Autonoma di Trento (28,64% dei candidati bocciati rispetto al 30,05% del 2019), seguita da Lazio e Liguria (25,14% e 24,62%). Le migliori: Puglia e Sicilia (16,23% e 16,55%).
Agli esami
Dalle autoscuole Pietro Risiti, presidente di Confarca Napoli, istruttore dal 1995, conferma il problema. Spiega: "Con il tempi si dimentica. Per questo sarebbe necessario un aggiornamento ogni 5 anni, come quello previsto per il trasporto di merci e persone. Un corso da 35 ore, senza esame finale, solo frequenza".
Ma le sue previsioni sugli effetti della mini-riforma che semplifica la teoria sono pessimiste. "In Italia l'attesa media per la patente è di sei mesi ma può arrivare anche a un anno. La carenza di esaminatori ormai è drammatica. A Napoli abbiamo ricevuto rinforzi e per questo oggi la coda è 'solo' di 4 mesi. Il problema è che non fanno assunzioni. Questo cambiamento temo vada nella direzione di evitarle. Il problema esploderà. Perché con esami di teoria più veloci avremo più candidati che poi dovranno affrontare le lezioni di guida".
Ma quali sono gli scogli dei candidati sui quiz? L'esaminatore non ha dubbi: "Le domande sulla patente. Ad esempio cosa si può fare con la B". Risposta esatta: guidare tutti i veicoli che non superano le 3 tonnellate e mezzo.