Sabato 6 Luglio 2024

Ermal Meta su stupro di Palermo: “I miei messaggi dettati dalla rabbia. Non so di violentatori che hanno fatto 25 anni di galera”

Il cantante e scrittore è stato tra i primi a commentare l’accaduto. Questa mattina è stato intervistato da Giorgia Cardinaletti argomentando le sue posizioni, criticate da alcuni utenti del web

Ermal Meta

Ermal Meta

Roma, 22 agosto 2023 – Lo stupro di Palermo ha sconvolto l’Italia e ribadito, ancora una volta, che la situazione è al collasso. Bisogna intervenire e farlo su più fronti. Velocemente. Dall’altro lato ha scatenato il commento dell’opinione pubblica, tra cittadini e personaggi pubblici. Proprio tra questi ad intervenire nel dibattito da subito, su X (Twitter) e Instagram, il cantautore e scrittore Ermal Meta. Messaggi lanciati sul momento dove trasparivano tutte le sue sensazioni sull’accaduto, senza filtri. E per questo sono stati ripresi e ulteriormente commentati.

L’intervista a TG1 Mattina Estate

Questa mattina Metal è stato ospite nello studio di ‘TG1 Mattina Estate’. Intervistato dalla giornalista Giorgia Cardinaletti ha detto: “Quando subisci uno stupro quel dolore dura per sempre. Ciò che ho scritto è stato dettato dalla rabbia di un libero cittadino. Il dolore non deve essere necessariamente personale per poterlo sentire. Ho conosciuto persone che hanno subito stupri e dopo vent'anni il loro dolore è ancora vivo”.

Una violenza che non si cancellerà mai ma vivrà sempre con chi l’ha subita. “Quando compi uno stupro – ha proseguito - l'eco di quel crimine dura per tantissimo tempo. Io non ho conosciuto stupratori che hanno fatto 25 anni di galera, ma ho conosciuto vittime di stupro che hanno fatto 20 anni di psicofarmaci. Non è quella forse una prigione?”.

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La risposta alle polemiche

Mentre alle polemiche sull'aver scatenato l'odio dei social, Ermal Meta risponde: “Io non ho scatenato nessun odio. L'odio viene scatenato da una certa passività. Spesse volte il non interesse su quello che accade viene travestito da una sorta di garantismo, e non può essere più così. È giusto educare ma è giusto anche punire qualora l'educazione non funzioni. Tutti i giorni incontro persone che esprimono le proprie paure e la più grande è diventata quella dell'altro”.

Le testimonianze

In 24 ore sono tante le testimonianze che i followers e non solo  hanno inviato al cantante come messaggio su Instagram. Racconti di abusi e violenze subite e dove emergono traumi mai passati anche dopo decine di anni. Utenti che, inoltre, lo ringraziano per essere stato tra i  primi ad esprimersi sulla vicenda. Lui le ha ri-postate, sia nelle stories che nel feed, in maniera anonima.