Venerdì 15 Novembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Emilio Fede è un uomo libero. I giudici: "Anziano e malato"

Il tribunale di Sorveglianza gli concede il differimento della pena. Il giornalista ha 90 anni ed è costretto sulla sedia a rotelle

Emilio Fede in una foto di archivio

Emilio Fede in una foto di archivio

Milano, 16 dicembre 2021 - Emilio Fede torna libero. Il giornalista, ex direttore del Tg4, era stato condannato nel 2019 a quattro anni e sette mesi di reclusione al processo 'Ruby bis' per favoreggiamento della prostituzione e a due anni per un presunto fotoricatto ai danni di un dirigente Mediaset. Ora il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso il differimento della pena di un anno per le sue precarie condizioni di salute e per l'anzianità. Fede ha 90 anni e il suo stato fisico viene ritenuto "precario e in progressivo peggioramento". Inoltre, la presidente del Tribunale di Sorveglianza, Maria Paola Caffarena non ha ravvisato "profili di attuale pericolosità sociale" nel comportamento del giornalista. Vecchio e malato può quindi tornare momentaneamente a piede libero. Fede aveva iniziato a scontare la sanzione ai domiciliari, poi era stato affidato in prova ai servizi sociali: fine pena il 12 novembre 2025, a 93 anni suonati. Il differimento al momento dura un anno ma sarà sicuramente prorogato. In pratica è come se Fede avesse ricevuto una liberazione anticipata.

Emilio ha dichiarato di dedicare la ritrovata libertà alla moglie Diana De Feo, morta a Napoli il 23 giugno del 2021 a 84 anni. Proprio in occasione della sua partecipazione ai funerali di Diana, si era verificata una vicenda che aveva suscitato molte polemiche. Alle 4 di notte Fede, sceso a Napoli da Milano per partecipare al rito funebre, aveva ricevuto la visita in albergo da parte di due funzionari della questura. I quali volevano controllare le autorizzazioni allo spostamento del giornalista che si trovava ancora ai domiciliari. Scatenando la rabbia dell’ex direttore: "Ma in che paese siamo? Ero arrivato in auto da Milano, dopo aver ricevuto tutte le autorizzazioni del caso per la mia posizione detentiva, per salutare e dare l’addio all’unico grande amore della mia vita, la mia Diana. Avevo poi preso parte ai funerali nella chiesa del Vomero e dopo una cena veloce con mia figlia Sveva nel ristorante, ero rientrato in albergo".

Alle 6 del mattino, dopo telefonate convulse, i poliziotti dissero: "Ci siamo sbagliati". Un controllo che si era già verificato mesi prima, in occasione della cena del suo 89esimo compleanno in un ristorante sul lungomare, e che aveva spinto il giornalista a una protesta veemente: "Trattato come un boss". Il tribunale di Sorveglianza mette ora fine a blitz e verifiche, Fede torna a essere un uomo libero, sebbene non sia più autosufficiente ed è costretto a muoversi su una sedia a rotelle spinta da Magdalena, una badante del Salvador.