Bologna, 22 ottobre 2024 – Migliaia di evacuati e bambini in lacrime senza cameretta, centinaia di milioni di euro di danni, garage sott’acqua e nonne “che hanno visto l’acqua dei canali entrare dalla finestra”. Tutto questo quadro del terrore mentre il grande fiume Po sta già gorgogliando rabbioso. Ed è allerta massima da Reggio Emilia a Ferrara. Nemmeno un quadro di William Turner potrebbe descrivere la piena della tragedia di questi ultimi due giorni in Emilia-Romagna, dove l’alluvione nella notte tra sabato e domenica ha messo a nudo tutta l’impreparazione di un sistema. Il conteggio ufficiale di ieri sera da parte della Città metropolitana di Bologna contava oltre 1.600 evacuati in tutta la provincia, oltre 100 sotto le Due Torri. Tremila e più, in totale, i senza casa in Emilia-Romagna alle ore 21 di ieri, con centinaia di utenze (150 a Bologna) senza energia elettrica. Per mettere in sicurezza la rete idrogeologica servirà un piano più che speciale, e ieri il Consiglio dei ministri ha prorogato per un anno lo stato d’emergenza per l’Emilia-Romagna come richiesto dalla presidente facente funzione, Irene Priolo. Parallelamente, la procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo senza ipotesi di reato né indagati sulla morte di Simone Farinelli, il ragazzo di 20 anni tragicamente deceduto nella notte dell’alluvione a Pianoro. Le responsabilità verranno accertate, mentre lo scontro politico continua a essere violentissimo, intriso di fiele visto che per l’Emilia-Romagna si vota il 17 e il 18 novembre.
Gli angeli del fango, intanto, stanno spalando fango ovunque, solo a Bologna sono diverse centinaia i volontari coinvolti, duecento provenienti da fuori regione. Ieri è giunta in città la colonna mobile della Protezione civile proveniente da Toscana, Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Piemonte. Solidarietà massima, insomma, da tutta Italia. Oggi nel capoluogo riapriranno anche le scuole, mentre alcune direttrici principali ieri pomeriggio erano ancora chiuse per precauzione, con rilevanti disagi per la mobilità cittadina. Come via Sabotino ancora allagata, o viale Sabena. Spenti i velox e i telecontrolli per le zone a traffico limitato per favorire gli spostamenti, mentre non è meno critica la situazione in provincia. Alle 18.30 di ieri erano ancora otto le strade provinciali chiuse, come la ‘Valle dell’Idice’ e la ‘Zena’, oltre alla delicatissima Pianoro-Ganzole, con riapertura prevista per la mattinata di oggi. L’esondazione di canali e torrenti a Bologna ha rimesso in discussione l’amministrazione e i lavori del tram, con la scoperchiatura del canale del Reno che ha portato in strada una marea d’acqua, con danni pesanti alle attività commerciali. Ma il sindaco Matteo Lepore ha respinto ogni addebito: “Sarebbe successo comunque”.
Venendo al Po, nel Reggiano è paura vera per la situazione del Po. Che attraverso il torrente Crostolo è capace anche di penetrare nelle zone interne, fino agli argini dello stesso Crostolo e del vicino Canalazzo Tassone, dove si sono verificati dei cedimenti con delle grosse falle da cui continuava a uscire acqua che si riversa nei campi e verso le abitazioni e strutture della zona, tra Santa Vittoria, Villa Seta e Cadelbosco Sotto. Salvate due giorni fa quattro persone a Bagnolo, tra cui tre bambini. Massima allerta anche oggi, con il Po che al culmine della piena non accoglie l’acqua del Crostolo. E il mancato regolare deflusso favorisce la dispersione d’acqua nelle zone già allagate.
A Ferrara, invece, oggi è allerta rossa nella pianura e nella costa per il transito della piena del Po nel tratto conclusivo del fiume. L’allerta oggi è invece arancione per piene dei fiumi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Gialla per piene dei fiumi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna. Paura ieri anche a Cento per la piena del Reno.