Sabato 27 Luglio 2024
LUCA FIORUCCI
Cronaca

Emergenza Fentanyl. La droga degli zombie nell’eroina. A Perugia scatta la prima inchiesta

Aperto fascicolo per spaccio a carico di ignoti. Il potente analgesico (diffuso negli Usa) usato come sostanza da taglio

Emergenza Fentanyl. La droga degli zombie nell’eroina. A Perugia scatta la prima inchiesta

Emergenza Fentanyl. La droga degli zombie nell’eroina. A Perugia scatta la prima inchiesta

Il Fentanyl utilizzato come sostanza da taglio è stato un episodio sporadico o è già diventato una prassi? È un fenomeno individuato nella sua fase iniziale oppure il mix tra eroina e il potente farmaco oppioide è già una presenza concreta nel mercato dello spaccio?

La Procura della Repubblica di Perugia, dopo l’individuazione della sostanza in una dose di eroina su cui la locale Unità di Strada ha effettuato un controllo a campione, ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di spaccio di stupefacenti. L’intento è proprio quello di chiarire, attraverso accertamenti specifici e mirati, la consistenza del fenomeno e bloccarlo. "Sono preoccupato per quanto sta emergendo e voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi", aveva detto il procuratore Raffaele Cantone nei giorni scorsi, quando, di fronte alla allarmante scoperta, era subito scattato l’allarme a livello nazionale. Dalle analisi di laboratorio sulla prima dose scoperta a Perugia è emersa una presenza pari al 5% di Fentanyl nella composizione, un 50% di eroina, codeina al 30%, diazepam al 15%.

Un allarme partito proprio dall’Umbria e da Perugia, visto che la presenza dell’oppioide, la cosiddetta droga degli zombie – come confermato dalla Presidenza del Consiglio – è stata riscontrata per la prima volta in Italia, attraverso questi controlli a campione effettuati dall’Unità di Strada con il supporto dell’Università di Perugia, e in particolare dalla professoressa Cristiana Gambelunghe, responsabile del Laboratorio di tossicologia della sezione di Medicina legale, scienze forensi e medicina specialistica dello sport, guidata dal professor Massimo Lancia.

Le analisi, svolte dalla sezione di Medicina legale dell’ateneo perugino, sono state successivamente convalidate anche dal laboratorio del dipartimento delle Dipendenze dell’Istituto superiore di sanità, diretto da Simona Pichini. Un passaggio ulteriore di conferma che ha messo in moto un meccanismo di prevenzione e controllo su scala nazionale.

Il Sistema di allerta rapida per le droghe (News-D), coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa), ha, infatti, diffuso già nei giorni scorsi un’allerta per la presenza del Fentanyl da parte dell’Istituto superiore di sanità e dalla contemporanea attivazione del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. Il ministero della Salute, con una circolare urgente a firma del direttore generale Francesco Vaia, ha indicato l’innalzamento dell’allerta a livello 3. Livello che si riferisce a sostanze – quali ad esempio proprio il Fentanyl – che possono provocare intossicazioni severe o morti e che possono anche manifestarsi come "eventi" di massa.

La elevatissima letalità di questo mix è sottolineata anche dall’infettivologo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova: "Il Fentanyl uccide più dell’eroina e della morfina. Ha diversi vantaggi, per gli spacciatori: oltre a essere potente come eroina e morfina, costa poco. Non è legato, infatti, ad alcuna coltivazione, perché è una droga sintetica, realizzata in laboratorio. Inoltre – conclude Bassetti – essendo molto potente, ne bastano quantitativi minimi per disporre di molte dosi". Dal 12 marzo è in atto un piano nazionale di allerta sul Fentanyl della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha attivato tutti i soggetti che, a diverso titolo, possono intercettare il fenomeno. Perugia e l’Umbria, intanto, continuano a confermarsi come crocevia del traffico delle droghe, anche quelle "nuove".