Domenica 29 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Caso Orlandi, la villa dei misteri dove sono state trovate le ossa

Il ritrovamento in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica, edificio in stile neoclassico nel quartiere Pinciano

Villa Giorgina, sede della Nunziatura apostolica a Roma (Ansa)

Roma, 31 ottobre 2018 - Le ossa che potrebbero appartenere a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sono state trovate duranti alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso a Villa Giorgina, sede della Nunziatura apostolica in Italia a Roma, nel quartiere Pinciano. 

Villa Giorgina - non aperta al pubblico - è un edificio in stile neoclassico costruito nel 1920 dall'architetto Clemente Busiri Vici. La costruzione mostra anche reminiscenze del XVII e XVIII secolo, con largo uso di materiale architettonico dell'antichità. Il portale dell'ingresso proviene da Villa Doria Pamphilj e riporta l'iscrizione latina "Inter Sidereos Roma Recepta Polos", tratta dal poema "De reditu suo" di Claudio Rutilio Namaziano del V secolo.

Il parco circostante occupa un'area di 20.000 metri quadrati ed è delimitato da un muro di cinta lungo via Po, via Salaria, largo Ponchielli, via Peri e via Caccini. E' occupato da piante quali cedri, palme, pini romani, accompagnate da numerose fontane. Dopo la firma dei Patti Lateranensi nel 1929, la prima sede della nunziatura della Santa Sede in Italia fu una villa lungo via Nomentana, oggi occupata dall'ambasciata libica. La sede attuale fu donata da Isaia Levi, industriale torinese e senatore, che si convertì al cattolicesimo e lasciò in eredità la propria residenza romana a Pio XII nel 1949, riconoscente per essersi salvato dalle persecuzioni razziali grazie all'opera del papa. Dieci anni dopo papa Giovanni XXIII spostò gli uffici della nunziatura nella sede attuale. La villa è descritta da Alberto Moravia ne 'Gli indifferenti', quando all'epoca era nota come Villa Levi, e si trovava di fronte alla residenza dello scrittore durante gli anni della sua infanzia. Tanti i nunzi che si sono succeduti nella storia della villa; tra quelli presenti all'epoca del rapimento di Emanuela Orlandi, anche l'arcivescovo Romolo Carboni.