Roma, 14 gennaio 2023 - Sit-in a Roma in ricordo di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983. La manifestazione si svolge a Largo Giovanni XXIII, a pochi passi da piazza San Pietro. 'Emanuela Orlandi: il Vaticano apre il caso. A quando i cassetti?', si legge su un cartello. 'Nessuno Stato né tantomeno la Chiesa possono giustificare la criminalità'', è scritto invece su uno striscione. Ad annunciare il ritrovo era stato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, con una locandina diffusa sui suoi social network. Nell'immagine si vedono i volti di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e dalla parte opposta la foto di Emanuela che suona il flauto. Sotto la frase: "Il silenzio li ha resi complici".
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"Andrebbero ascoltate tante persone e anche Papa Francesco. Perché ci ha detto che Emanuela è morta? Dovrebbe spiegare le sue motivazioni, magari qualcuno gli ha detto così", ha detto Pietro Orlandi riferendosi a quando Bergoglio, incontrando anni fa Pietro Orlandi e sua mamma, alla domanda esplicita: "Dov'è Emanuela?", rispose lapidario: "Emanuela è in cielo". Pietro Orlandi ha aggiunto, parlando con i giornalisti: "Noi abbiamo una lista di persone da ascoltare dal 2018, ma alcune persone purtroppo sono venute a mancare".
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"La verità se la meritano tutti, la famiglia Orlandi, la mamma, Pietro, Natalina, i nipoti, si merita giustizia questo Paese. E la giustizia se la merita anche la Chiesa. Per la Chiesa la vita è sacra torniamo ad occuparci di questo", ha rilanciato la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, rinnovando l'appello al Papa. "Voglio fare un appello al Santo padre e gli voglio chiedere di ricevermi, per me è lui la legge, la giustizia io sono a disposizione voglio avere un confronto con lui questa storia si merita che sia diretta dall'alto", ha aggiunto. "Mi auguro che il santo padre abbia il coraggio della verità, la verità costa, Restituisca a questa famiglia tutte le informazioni che sa".
La ragazza, cittadina vaticana, oggi avrebbe compiuto 55 anni. Pochi giorni fa il Vaticano ha fatto sapere di aver aperto un'indagine sulla scomparsa. "Oggi è un altro compleanno: oggi Emanuela compie 55 anni. Per me lei non è morta e non mi rassegnerò finché non saranno trovati i resti. E' un dovere continuare a cercarla", sono ancora le parole di Pietro. "Secondo me la vicenda non si è conclusa nel 1983: non ci sono prove - aggiunge - ancora nessuno ci ha comunicato dell'apertura dell'inchiesta in Vaticano. Ieri abbiamo presentato un'istanza, speriamo arrivino presto risposte da Diddi".