Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Emanuela Orlandi, nuova pista da una lettera. "Cercate nel cimitero teutonico"

La famiglia ha presentato formale istanza al segretario di Stato vaticano per far aprire una tomba sospetta nel cimitero teutonico, dove da anni alcuni portano fiori per la ragazza scomparsa. Il Vaticano: "Studieremo la richiesta"

Pietro Orlandi non ha mai smesso di cercare la verità su Emanuela (Archivio))

Pietro Orlandi non ha mai smesso di cercare la verità su Emanuela (Archivio))

Roma, 4 marzo 2019 - Forse c'è una nuova pista sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. "Cercate dove indica l'angelo", è scritto in una strana lettera indirizzata alla legale di famiglia. E i parenti di Emanuela, per non lasciar nulla d'intentato a 36 anni dalla scomparsa della ragazza, hanno presentato formale istanza al segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per riaprire quella tomba 'sospetta', che si trova nel cimitero teutonico, camposanto custodito all'interno delle Mura vaticane. Allegata alla lettera c'era una foto della tomba in questione. "Da alcuni anni attorno a quella tomba ci sono troppi chiacchiericci, troppi 'non detti'", commenta l'avvocatessa Laura Sgrò.

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Prontamente è arrivata la risposta della Santa Sede: "Posso confermare che la lettera della famiglia di Emanuela Orlandi è stata ricevuta dal Cardinale Pietro Parolin e che verranno ora studiate le richieste rivolte nella lettera". Lo ha detto il portavoce ad interim della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti, rispondendo alle domande dei giornalisti.

LA LETTERA E L'ISTANZA - Appoggiato a una parete del cimitero, scrive il Corsera, c'è la statua di un angelo che tiene un foglio con la scritta in latino "Requiescat in pace", mentre per terra una lastra con una scritta funeraria dedicata alla principessa Sofia e al principe Gustavo von Hohenlohe che nel 1857 fu nominato arcivescovo da papa Pio IX.  La lettera con l'indicazione misteriosa è arrivata l'estate scorsa all'avvocatessa Laura Sgrò, che assiste la famiglia Orlandi.

A quel punto sono state avviate indagini difensive effettuando verifiche sullo stato dei luoghi e si è scoperto che la tomba è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. Ma si è soprattutto "verificato che alcune persone erano state informate della possibilità che i resti di Emanuela Orlandi fossero stati nascosti nel cimitero teutonico". "Alcune fonti - è scritto nell'istanza depositata dall'avvocato Sgrò il 25 febbraio - riferiscono che più persone da anni sono solite deporre i fiori in segno di pietà nei confronti dell'Orlandi che lì sarebbe seppellita. Per fugare ogni dubbio sul contenuto, si ritiene opportuno una ricerca negli archivi di ogni documento relativo a tale loculo per individuare chi vi risulti essere stato sepolto. In ogni caso si chiede l'apertura della tomba alla presenza della sottoscritta di un rappresentante della famiglia Orlandi e del nostro consulente tecnico, il dottor Giorgio Portera, affinché possa partecipare alle operazioni con tutte le garanzie necessarie vista la gravità del caso". 

L'AVVOCATESSA - Sulla notizia che da anni diverse persone da anni portino fiori in ricordo di Emanuela su quella tomba, Laura Sgrò non si sbilancia:  "Io dico che certe cose bisogna chiarirle per escluderle. Sono andata personalmente a verificare le condizioni della tomba, ho fatto tutti gli accertamenti che era possibile fare, ora dobbiamo attendere le autorizzazioni. L'angelo e la lastra della tomba sono chiaramente elementi di due periodi storici differenti". "Ora attendiamo la risposta all'istanza presentata alla Segreteria di Stato della Santa Sede la scorsa settimana e andiamo avanti con la nostra difesa", prosegue la legale della famiglia Orlandi parlando con LaPresse. Se il Vaticano avesse i resti di Emanuela in casa, potrebbe mai venire fuori? "Non posso rispondere per le intenzioni degli altri".

"Pura leggenda, siamo in presenza di una bufala"

MONSIGNOR GIROTTI - "Pura leggenda": così monsignor Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzieria Apostolica, bolla la richiesta al Vaticano da parte dei famigliari di Emanuela Orlandi. "Siamo alla pura leggenda, che a questo punto diventa anche stucchevole -  dice - Certamente non credibile. Capisco il desiderio dei famigliari di Emanuela di tenere accesi i riflettori su un caso che sconvolge ancora e che ha suscitato scandalo, ma mi pare evidente che si stiano arrampicando sugli specchi".

E insiste: "Io penso che siamo in presenza di una bufala". Quanto alle accuse di opacità da parte degli Orlando, "Io non direi che c'è stata poca trasparenza. Tutto quello che poteva essere fatto è stato fatto. Trovo davvero stucchevole l'insistenza della famiglia Orlandi".  La risposta del segretario di Stato, per Girotti, è stata "educata e diplomatica. Già si era sollevato un polverone con le ossa ritrovate a villa Giorgina nella sede della nunziatura. E poi si è visto l'esito. Ora si tira in ballo il cimitero teutonico. Credo che percorrere una strada di fantasia che non ha fondamento sia una cosa grave. La Santa Sede ha fatto tutto quello che si poteva fare. Il caso è chiuso", conclude Girotti, che quando la magistratura cercava i resti di Emanuela a Sant'Apollinare disse che non li avrebbe trovati.