Marina di Pietrasanta (Lucca), 30 agosto 2023 – Il Jobs Act? "Io sono sempre stata contraria, sin da quando ero nel Partito Democratico nel 2015, e per me si deve fare altro per diminuire la precarietà, i contratti a termine. Quindi noi seguiremo le iniziative della Cgil, perché condividiamo i problemi sulla precarizzazione del lavoro in Italia".
Elly Schlein riparte da qui. Dal sintonizzare il "partito progressista" sulla "vita quotidiana di milioni di italiane e italiane che non riescono a mettere insieme la cena con il pranzo". Una sfida che ha un obiettivo preciso: riportare la gente a votare. "Qual è la soglia che si prefigge per le prossime elezioni europee?", le chiede la direttrice di QN (La Nazione, il Resto del Carlino, Il Giorno), Agnese Pini, intervistandola sul palco “Romano Battaglia” della Versiliana. E lei, giacca e pantaloni vinaccia, ridendo di fronte agli scongiuri dello stato maggiore del Pd versiliese, ribatte secca: "Abbiamo la soglia di non rivedere più l’astensionismo al 50%, è una cifra nostra, ma anche delle altre forze politiche".
È una conversazione lunga quella tra la segretaria del Pd e la direttrice dei nostri quotidiani che parte dalla storia (prima di arrivare alla Versiliana, Elly Schlein si è recata a Sant’Anna di Stazzema) per poi occuparsi dell’attualità (dalla violenza contro le donne alla manovra finanziaria, passando per l’educazione dei giovani alle armi). Un dialogo intenso che non lascia spazio alle battute da social, ma guarda ai contenuti. A partire dal fissare paletti necessari a non barattare la riappacificazione. "Non ci si può rappacificare con il ricordo di una strage violenta come questa di Sant’Anna di Stazzema – osserva la segretaria Pd –, dove i nazisti con la collaborazione di fascisti locali accerchiarono la popolazione e la massacrarono nel modo più efferato. Dobbiamo dare rispetto alle vittime e anche ai superstiti". Così, quando la direttrice Pini le chiede che cosa pensi delle dimissioni del capo della comunicazione della Regione Lazio, De Angelis, dopo le dichiarazioni sulle responsabilità della strage di Bologna, Schlein risponde con un secco e perentorio "finalmente, mi viene da dire". Per poi aggiungere: "È certo che la strage di Bologna fosse una strage di matrice fascista, con la partecipazione di neofascisti e di apparati deviati dello Stato. Non essere in grado di riconoscere la matrice fascista di quella strage è un problema e non è compatibile con un ruolo istituzionale". E di fronte all’obiezione che si tratta di casi isolati la segretaria del Pd è ancora più ferma: "Negli ultimi anni ce ne sono stati un po’ troppi di casi isolati. Ma la Costituzione è un faro. Non tutte le idee sono sullo stesso piano. Non c’è libertà di espressione sul fascismo, che non è un’idea ma è un reato. Dobbiamo darci degli anticorpi collettivi".
E lo stesso vale anche per la violenza contro le donne, osserva Elly Schlein. "È giusto che Giorgia Meloni vada a Caivano, non mancheremo neanche noi, ma non ci andremo insieme", afferma la segretaria del Pd. "Dobbiamo ribaltare la prospettiva. Più che concentrarci su repressione e restrizione, facciamo un grande investimento sulle scuole, sull’educazione a ogni livello". Poi rispondendo alla domanda sulla riduzione delle spese militari precisa: "Non ho mai cambiato posizione dall’invasione criminale di Putin all’Ucraina e, pur venendo dal mondo pacifista, sono subito stata d’accordo a dare assistenza al popolo ucraino, anche militare", ma "altro discorso sono le spese militari" perché "da federalista europea io credo in una difesa comune europea, bisogna sfidare i governi sempre molto gelosi sulle competenze sulla difesa".
"E con Bonaccini come va?", chiede infine la direttrice Pini riferendosi alle ricostruzioni di "capigruppo ombra". "Io non sono preoccupata da quello che succede nel partito perché siamo impegnati a fare delle battaglie che sono comuni per tutti, sulla sanità, sui salari, sulla scuola, sulle infrastrutture. A giugno abbiamo lanciato delle campagne che hanno compattato il partito e ce la stiamo mettendo tutta". Poi l’ultima stoccata al governo: "È chiaro che non hanno i soldi per mantenere quanto hanno promesso. Per noi è fondamentale mettere le risorse dove hanno dimenticato volutamente di metterle nella scorsa manovra, in primis nella sanità pubblica". Infine la domanda sul terzo mandato. "Non è previsto dalla legge un terzo mandato – risponde Schlein –, ma stiamo lavorando sui territori per trovare dei candidati, magari anche unitari con gli altri partiti dell’opposizione".