Giovedì 1 Agosto 2024
VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Cronaca

Andrea Carbini, l’edicolante che rilancia la sfida della carta stampata: “Dallo Spid alle tessere museali, c’è futuro”

Milano, la storia del fondatore della catena Ubik: qui presidio di umanità e cultura. “Si arriverà a un equilibrio tra giornali e digitale”

“C’è molto Caravaggio negli scatti del fotografo Jeff Wall", dice una cliente esperta d’arte. Non si fa in tempo a metabolizzare la notizia, che il registro cambia: Milan, arriva Morata, "ma è presto per dirlo". Un secondo dopo si parla di Taylor Swift, "da un punto di vista sociologico, eh!": c’è da convincere un cliente non proprio di primo pelo. E poi il livello sale di nuovo: "Quel pezzo di filosofia l’hai letto? Magnifico".

La magia avviene all’incrocio tra via Plinio e viale Morgagni, all’edicola – ma già ci si sente in difetto a definirla così – “Quisco” di Andrea Carbini, forse l’edicolante (in difetto, anche qui) più famoso di Milano. Lo dice lui, che non finge modestia. Lo dice il viavai di umanità varia che, incessante e incurante del caldo che fa friggere l’asfalto di luglio, sfila davanti al chiosco. Editori, manager, professori, commercianti, ma anche pensionati e badanti. Non c’è differenza: lui conosce tutti e li saluta per nome, quando ancora stanno parcheggiando il motorino. Sa a memoria le preferenze e anticipa le richieste.

Migration

"Prenda questo","si fidi", "il suo libro è arrivato dalla Spagna". Un vortice di convenevoli, chiacchiere da bar sport e approfondimenti da caffè letterario. "Lui è unico perché è un uomo colto" dice una sciura, mentre in sottofondo risuona musica classica. Carbini si schermisce mezzo secondo, ma non per davvero. La signora ha ragione. E poi il suo è un modello vincente: in un quadro desolante di serrande abbassate, Quisco funziona e macina ottimi numeri in termini di vendite e fatturato.

Qualcuno lo paragona al Figaro di Rossini, "pronto a far tutto, la notte e il giorno". Ovviamente vende giornali e riviste, libri; come una sorta di patronato offre poi servizi vari tipo l’apertura dello Spid, pratica per la quale c’è chi a breve potrebbe dedicargli una statua; infine si fa promotore di cultura, facendo arrivare all’edicola i libri prenotati nelle biblioteche o attivando tessere museali. Un signor Wolf che risolve i problemi dei milanesi. Di certo, un genio del marketing. "La ricetta? È come quella della Nutella: un segreto". Alla base c’è l’amore per la carta stampata, che in una vita precedente l’ha portato a essere tra i fondatori della catena di librerie Ubik ("La prima nel 2003 a Bergamo, avevo il fuoco dentro").

“Il lavoro è semplice – spiega in una pausa della sfilata di clienti – ma costruito con metodo continuo, reiterato, d’acciaio". C’è molto sacrificio, eppure dietro al sorriso si fatica a intuirlo: "Apro alle 6 del mattino e finisco alle 21.15, 21.30. Anche la domenica, anche a Natale". E le ferie? Citofonare altrove, "se fai il fighetto con cose di qualità ma dopo quattro ore chiudi, sei un patacca". Qualità e quantità, un mantra.

Ma come nasce tutto questo? "Non ho mai voluto aprire ‘solo’ un’edicola, pensavo a un sistema che assolvesse al compito di portare la carta stampata nei luoghi non presidiati e avevo in mente un modello con un’edicola fissa e più punti vendita mobili". Una sorta di edicola 2.0. L’avventura dura tre anni, quelli durissimi del Covid. La gestione si fa critica e bisogna pensare al piano alternativo: non più edicola fissa più quelle ambulanti, ma una edicola forte, un presidio sociale, una specie di resistenza del reale sul virtuale. "Si è sviluppato un rapporto molto proficuo col quartiere, con la città, ma anche con editori importanti".

Quando ormai il sole è a picco sul chiosco e la richiesta di un giornale si accompagna a quella di un buon ristorante, Carbini lancia la sua profezia: "Manterrò questo bastione in attesa che passi la sbronza digitale. Finita questa fase, carta e digitale si assesteranno: i giornali più concentrati su politica, esteri, cultura, il web basato su un ritmo e un approfondimento diversi".