Versilia, 3 febbraio 2025 – Si è spenta una delle ultime superstiti della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944. Non una superstite qualunque: Milena Bernabò, 96 anni, era una delle tre donne insignite della medaglia d’oro al merito civile, insieme alle compiante Genny Bibolotti Marsili e Cesira Pardini, per aver salvato la vita a tre bambini durante l’eccidio. Quel maledetto giorno, dopo che i soldati tedeschi avevano sistemato lei, che aveva 16 anni, e altri civili in una stalla in località Vaccareccia dando poi fuoco alla stalla stessa e sparando colpi all’impazzata, riuscì a salvarsi nascondendosi dietro i corpi di alcune vittime.
Nonostante la paura e il dolore per le schegge di pallottole conficcate in una gamba, con cui ha poi dovuto convivere, assieme a una mano lacerata sempre dai colpi di mitra, Milena si gettò in aiuto di quei tre bambini e con loro raggiunse il primo piano dell’edificio, usando una tavola di legno crollata dal solaio per le fiamme. Fu l’epilogo di una giornata tragica non solo per Sant’Anna e la Versilia, ma anche per gli affetti di Milena, che viveva all’Argentiera e fu rastrellata con la sorella Iole e altre persone catturate durante il percorso fino alla stalla. Milena dovette assistere alla morte di Iole, falciata da colpi di mitra, dopo che in preda al panico aveva tentato la fuga. E nei giorni successivi alla strage venne a sapere che l’altra sorella Severina era stata uccisa insieme ai figlioletti Enzo e Verio, uno dei quali bruciato vivo in culla. Andò meglio all’altro fratello, Ernesto, scampato alla strage in quanto spedito in trincea all’estero.
Stessa fortunata sorte toccò al futuro marito di Milena, Giuseppe Bottari, originario come lei di Sant’Anna, con il quale fece quattro figli e andò a vivere a Pietrasanta. È qui, nella sua abitazione in località Baccatoio, che Milena sabato notte si è spenta nel sonno, in silenzio, dopo una vita intera di ricordi e moniti per le nuove generazioni. Quando ne aveva l’occasione raccontava agli studenti gli orrori della guerra e delle feroci rappresaglie compiute dai nazifascisti nei confronti dei civili inermi. Il suo esempio fu immortalato anche dal fotografo Oliviero Toscani in un volume dedicato ai volti dei superstiti dell’eccidio, senza contare i documentari televisivi, anche sulla Rai. “Era una donna eroica – dice il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona – che in questi anni, insieme agli altri superstiti, ha fatto qualcosa di prezioso raccontando quell’orrore. Nel mondo ci sono troppi campanelli d’allarme: mai abbassare la guardia”. L’ultimo saluto a Milena è fissato per domani nella sua Sant’Anna, dove riposerà per sempre.