Roma, 21 aprile 2018 - Domani, 22 aprile, è l'Earth Day 2018 e quest'anno la giornata mondiale della Terra è dedicata a una delle minacce maggiori al pianeta: l'inquinamento da plastica, una materia che si è diffusa in ogni settore della nostra vita da oltre 50 anni, utilizzata in un'infinità di ambiti, dagli imballaggi alle costruzioni, dall'arredamento ai trasporti, vestiario, assistenza sanitaria, elettronica.
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I NUMERI DELL'EMERGENZA - Ogni minuto finisce in mare l'equivalente di un camion pieno. In un anno sono 8 milioni di tonnellate. Soltanto su metà del Pacifico, fra la California e le Hawaii, galleggia un'isola di plastica grande tre volte la Francia. Per non parlare dei rifiuti che rimangono a terra. Ovunque, la plastica indistruttibile avvelena la terra, l'acqua e l'aria (se bruciata), soffoca e intossica gli animali e le piante, entra nella catena alimentare e finisce nei nostri piatti. Ma mentre per l'altra emergenza ambientale globale, il cambiamento climatico, i singoli possono fare poco, e possono solo fare pressione su governi e aziende, per la plastica ognuno può fare molto. Semplicemente, riducendo i propri rifiuti di questo materiale. Un piccolo sforzo individuale che, moltiplicato per milioni e miliardi di abitanti del Pianeta, può risolvere il problema.
STORIA E CONSIGLI - La Giornata della Terra è stata istituita nel 1970 dall'Onu, su ispirazione dell'attivista americano John McConnell. Quest'anno, sul suo sito internazionale (earthday.org), propone (purtroppo solo in inglese) un manuale in cui spiega i rischi dell'inquinamento da plastica e propone una tabella per calcolare la propria produzione di questo rifiuto e i sistemi per ridurli: bere acqua del rubinetto a comprare detersivi alla spina, usare borse di tela per fare la spesa e riusare le bottiglie. Infine, si propone di fare un piano individuale per tagliare gradualmente i propri rifiuti. In Gran Bretagna pochi giorni fa il governo ha annunciato la messa al bando totale di cannucce e cotton fioc.
IL VILLAGGIO DELLA TERRA A ROMA - L'evento principale della Giornata in Italia è il Villaggio della Terra, che si terrà a Roma da oggi al 25 aprile a Villa Borghese (Terrazza del Pincio e Galoppatoio). In programma attività per bambini, spettacoli, iniziative educative e sportive, concerti. La sera di domani, domenica 22, si terrà il Concerto per la Terra, con Noemi, Soul System, Sergio Sylvestre, Zero Assoluto, Ron & La Scelta. La ong Marevivo ha tenuto oggi un convegno a Roma dal titolo emblematico, "Il fiume salva il mare", mettendo in luce come l'80% della plastica in mare arriva attraverso i fiumi. Marevivo propone di posizionare sistemi di raccolta dei rifiuti alla foce di tutti i corsi d'acqua. Al convegno ha presentato un progetto sperimentale di Castalia e Corepla (il consorzio per il riciclo della plastica) sul Po nel Ferrarese, a Pontelagoscuro. Da Nord a Sud sono oltre 60 le iniziative in programma domani in tutta Italia.
L'APPELLO DI LEGAMBIENTE - Legambiente lancia un appello affinché l'Italia, che fino ad ora ha fatto da apripista grazie alle leggi sulla messa al bando dei sacchetti di plastica, sui cotton fioc e sulle microplastiche nei prodotti cosmetici, continui l'iter intrapreso fino ad ora con politiche e azioni concrete, definendo nuove misure legislative per contrastare l'usa e getta, prevenendo un sistema di controlli efficace per garantire il rispetto delle leggi approvate a partire da quella sui sacchetti; impegnandosi per ridurre l'uso eccessivo di acque in bottiglia, con conseguente consumo di grandi quantità di plastica, e sensibilizzando i cittadini tramite campagne di informazione. "La lotta contro l'inquinamento causato dalle plastiche è diventato ormai una sfida mondiale e sempre più Paesi si stanno attrezzando per combatterne la diffusione, come è emerso anche dalla conferenza mondiale dell'Onu sugli Oceani del giugno 2017 a New York", ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. "Sta finalmente prendendo forma - continua Ciafani - una battaglia corale contro l'inquinamento da plastica non gestita correttamente basata sull'economia circolare, sulla lotta alle microplastiche, a partire da quelle presenti nei cosmetici, e su misure efficaci per ridurre il monouso e l'usa e getta. Ora l'importante è non abbassare la guardia e continuare a percorrere questa strada". Legambiente ricorda anche che gli arenili continuano ad essere pieni di rifiuti. Secondo l'ultima indagine Beach litter condotta nel 2017, la plastica si conferma il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti) sulle 62 spiagge monitorate, seguita da vetro/ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%).