Giovedì 22 Agosto 2024

Dramma a Sollicciano. Si lascia morire in cella: "Non doveva essere lì"

Il detenuto 63enne era gravemente malato

Dramma a Sollicciano. Si lascia morire in cella: "Non doveva essere lì"

Il detenuto 63enne era gravemente malato

di Pietro Mecarozzi

Si è lasciato morire. In una cella al centro clinico di Sollicciano, Ivano, 63 anni originario di Firenze, ha deciso che non valeva più la pena combattere. Troppi demoni dentro di sé: era tossicodipendente, affetto da epatite C, con gravi disturbi psichiatrici e non più autosufficiente. Cosa ci faceva un soggetto così fragile in carcere? È la domanda che si sono posti in tanti. L’uomo da settimane rifiutava qualsiasi tipo di cura, non mangiava e non si faceva avvicinare dagli agenti di polizia penitenziaria. Mercoledì sera la corsa all’ospedale di Torregalli dove è stato ricoverato in condizioni gravissime. Poche ore dopo il decesso. La procura di Firenze ha dispoto l’autopsia sul cadavere.

Dentro per un cumulo di pene, doveva scontare ancora pochi mesi, e uscire nel 2025. Fuori di lì, però, Ivano doveva già esserci. Ma trovare una struttura "adatta alle sue patologie e ai suoi problemi è stato impossibile", spiega il suo legale Claudia Baccetti.

Solo qualche settimana fa, Sollicciano è stato teatro di un suicidio di un detenuto di 20 anni, che provocò successivamente una violenta rivolta con materassi in fiamme e sezioni demolite.