Venerdì 21 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Dottoressa della guardia medica uccisa in un agguato: spari contro la sua auto a fine turno

E’ successo nel Reggino. Ferito anche il marito, 66 anni, medico psichiatra che era insieme a lei in macchina. Indaga la procura di Palmi. Ordine dei Medici: “Choccati, garantire la sicurezza”

Le forze dell'ordine compiono rilevamenti sul luogo dell'agguato

Reggio Calabria, 18 novembre 2023 – Una dottoressa di 67 anni, in servizio alla guardia medica di Santa Cristina in Aspromonte nel Reggino, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco in un agguato.

Francesca Romeo stava rientrando in auto dopo avere finito il proprio turno di notte assieme al marito, Antonio Napoli, 66 anni, psicologo in servizio a Palmi, che è rimasto ferito. 

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, due persone nascoste nei terreni circostanti avrebbero fatto fuoco con un fucile contro l'autovettura nei pressi di una curva a gomito sulla strada che collega Santa Cristina a Taurianova. La donna è stata colpita mortalmente, mentre il marito che si trovava al posto di guida è rimasto ferito a un braccio, forse nel tentativo di proteggersi.

Stando a quanto trapela da ambienti investigativi alla luce dei rilievi svolti la distanza da cui è stato sparato il colpo di fucile "non consentiva errori”, quindi l’obiettivo era proprio la dottoressa. Il colpo ha forato il parabrezza dal lato passeggero. Un secondo colpo è stato sparato di lato, sempre verso il passeggero. 

La vittima era residente, insieme al marito, a Sant'Anna di Seminara dove si stava dirigendo la coppia al termine del turno di lavoro della dottoressa. Indaga la procura di Palmi che coordina l’attività del commissariato di Polizia di Taurianova e della squadra mobile di Reggio Calabria. 

I magistrati stanno sentendo Napoli che dopo essere stato medicato è stato subito dimesso ed è stato accompagnato sul luogo dell'omicidio per rispondere alle domande dei pm. Sull'esito del colloquio i pm mantengono massimo riserbo.

Le indagini sul movente

Un omicidio al momento senza un motivo apparente. La donna, prossima alla pensione, la notte scorsa ha svolto il suo turno alla guardia medica. Insieme a lei il marito, psicologo in servizio al Centro di salute mentale di Palmi. L’uomo, da anni, era solito fare compagnia alla moglie nei suoi turni notturni. Stamani la coppia è salita in auto, una Peugeot 3008 per fare ritorno a casa, a Seminara.

Il sicario avrebbe utilizzato una cartuccia a palla singola ed una a pallini. Due colpi che, secondo gli investigatori, non necessariamente portano ad ipotizzare l’impiego di due armi. Le due cartucce, infatti, avrebbero potuto essere inserite nello stesso fucile. Un agguato dalle modalità tipicamente mafiose in un’area, l’Aspromonte, dove la pressione della ‘ndrangheta è forte, ma secondo gli investigatori l’ipotesi della criminalità organizzata sembrerebbe residuale per fare luce sul caso.

Ordine dei Medici: “Choccati, garantire la sicurezza”

"Siamo choccati dalla notizia del brutale agguato di Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino, nel quale ha perso la vita una collega mentre il marito, anche lui medico, è rimasto ferito. Siamo vicini alla famiglia, ai colleghi, al presidente dell'Ordine di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano”, dichiara il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

“Siamo fiduciosi nel lavoro delle Forze dell'Ordine – aggiunge Anelli – per chiarire il movente. Resta il fatto che un'altra donna medico è stata uccisa mentre rientrava dal lavoro. Chiediamo tutele, chiediamo sicurezza. Non si può pensare di arginare l'abbandono del Servizio sanitario nazionale, soprattutto in terre martoriate come la Calabria, se non garantiamo condizioni appropriate per l'esercizio della professione”.

"Se il movente fosse legato alla professione, ancora una volta, non avremmo saputo proteggere una collega – conclude –. Qualsiasi intervento sulla sanità calabrese è inutile e disperato, se non viene garantita l'incolumità dei medici, la sicurezza sul lavoro”.

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