Bolzano, 25 ottobre 2022 - Avni Mecja ha confessato il femminicidio della moglie Alexandra Elena Mocanu, la donna uccisa a Bolzano. L'albanese di 27 anni è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di accusa di omicidio volontario aggravato e ora si trova in carcere. Ieri sera il marito, dopo una breve fuga, si era costituito. Il provvedimento di fermo è stata eseguito dalla squadra mobile della Questura di Bolzano. Nelle prossime ore verrà eseguita l'autopsia disposta dalla procura. Spetterà al Gip convalidare l'arresto.
Mecja, uscito verso le 3 di questa notte dagli uffici della Procura in piazza Tribunale dopo un lungo interrogatorio, potrebbe aver ucciso la compagna già nella serata di sabato a seguito di un nuovo litigio con la donna dopo che era rincasata verso le ore 20 dopo il turno di lavoro presso il Top Bar al centro commerciale Centrum. Due anni fa Alexandra Elena Mocanu aveva già denunciato il marito per maltrattamenti. La coppia all'epoca viveva ancora a Verona. Per questo motivo l'uomo per un periodo aveva l'obbligo di dimora presso i suoi genitori, ma poi c'è stato un nuovo riavvicinamento e Mecja ha raggiunto la donna a Bolzano, dove nel frattempo si era trasferita. Alexandra lascia un figlio, nato da un'altra relazione, che vive con la nonna in Romania.
La ricostruzione del femminicidio
Il corpo senza vita della 35enne è stato ritrovato nel pomeriggio di domenica dai vigili del fuoco e dagli agenti della squadra mobile della Questura bolzanina. Quello che è accaduto attorno alle ore 21.30 nell'appartamento numero 82 al quinto piano del civico 42 di viale Trieste, lo potrà nei dettagli riferire solo Mecja. L'orario è stato indicato in alcune testimonianze dei vicini di casa che hanno udito la discussione tra i due.
Nella notte, dopo aver ucciso la compagna, l'uomo avrebbe organizzato la fuga in Albania. Domenica mattina la partenza da Bolzano con la Ford Focus di Alexandra, verso l'aeroporto di Treviso da dove si è imbarcato su un volo per Tirana. Ieri, però, probabilmente dopo essere stato convinto dai parenti, l'uomo in aereo è tornato in Italia. All'aeroporto di Verona lo stava già aspettando la squadra mobile, che l'ha portato in procura a Bolzano, dove infine in nottata ha confessato il delitto.
Il 27enne lavorava nel settore edile, lei invece come barista. Sembra che la vittima sia stata colpita con violenza con un oggetto contundente. Il cadavere, che presentava una ferita grave alla testa, è stato poi avvolto in una coperta.