Mercoledì 2 Ottobre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Tre Cime di Lavaredo, una scritta sfregia il masso dei dinosauri. Moreno Pesce: “Così ho scoperto lo scempio”

L’atleta paralimpico: “Quella scoperta mi ha rovinato la giornata. Stessa scritta sulla panchina sopra al monte Paterno, dove c’è il Crocefisso. Assieme a “Palestina libera”

Venezia, 2 ottobre 2024 – Hanno sfregiato le Dolomiti patrimonio Unesco. Sulla roccia delle Tre Cime di Lavaredo, quella che conserva due orme di dinosauro, masso dal valore immenso a 2.400 metri di quota, qualcuno ha pensato bene di scrivere con un pennarello indelebile “tourists go home”, turisti tornatevene a casa. A fare la (triste) scoperta Moreno Pesce, alpinista e atleta paralimpico. 

Tre Cime di Lavaredo, lo sfregio
Tre Cime di Lavaredo, lo sfregio

Moreno Pesce: “Così ho fatto la scoperta”

Lo abbiamo raggiunto al telefono. Racconta a Quotidiano.net: “Me ne sono accorto ieri, per caso, durante una passeggiata. Stavo salendo lungo il Paterno, la montagna sul versante trentino. Nel tratto veneto, tra il rifugio Auronzo e il rifugio Lavaredo, c’è una chiesetta dedicata agli alpini. Il masso di dolomia è una decina di metri prima. Penso che la scritta risalga agli ultimi giorni”.

"La scritta sulla roccia del dinosauro”

"Su quel masso è stato compiuto uno scempio – è la delusione profonda dell’alpinista -. La scoperta mi ha rovinato la giornata. Sono stato incerto se renderla pubblica, poi ho concluso che andava fatto. Ma cosa posso rispondere a mia figlia Elisa se mi chiede perché? Non voglio giudicare nessuno ma non riesco a capire come una persona riesca a compiere un gesto del genere, sfregio a un patrimonio mondiale”.

E la stessa scritta, rivela Pesce al telefono, “è stata lasciata anche sulla panchina sopra al monte Paterno, dove c’è il Crocefisso. Accanto ce n’è un’altra, “Palestina libera”.

Tre Cime di Lavaredo, scritta "tourists go home" sulla roccia ocn le impronte di dinosauro (foto Moreno Pesce
Tre Cime di Lavaredo, scritta "tourists go home" sulla roccia ocn le impronte di dinosauro (foto Moreno Pesce)

“Il turismo di massa non si risolve così”

L’atleta paralimpico – “sono disabile e amante della montagna” – sa benissimo che il turismo di massa esiste. Ne vede gli effetti ogni giorno. Esistono le file per le escursioni e i cumuli di rifiuti, “i ragazzi del rifugio Lavaredo sono dei santi, la mattina è tutto pulito e arrivi a sera che è pieno di carte. E ci sono quelli che abbandonano i sacchettini con gli escrementi dei cani sotto i sassi, lungo il sentiero. Ma la risposta non può essere questa. La montagna ha bisogno anche del turismo. Impariamo a frequentarla quando non è presa d’assalto. Io vado con il faretto alle 5 del mattino, si sta benissimo”.

Poi magari incontri una comitiva che scende e il primo della fila a 2.400 metri indossa ciabattine. Ma questa è un’altra storia. Come chiede lo spot del Soccorso alpino: se non andate al mare vestiti da montagna, perché salite sulle cime con le infradito?