Sabato 4 Gennaio 2025
MATTEO MASSI
Cronaca

La regista del docufilm su Piersanti Mattarella: “Era un politico lungimirante. E lo raccontiamo ai giovani”

Giorgia Furlan: scelse una donna come capo di gabinetto e guardava all’Europa. “È giusto che si conosca la sua storia e che si cerchi la verità sull’omicidio”

Roma, 5 gennaio 2025 – Giorgia Furlan, la regista di Magma (il docufilm prodotto da Mauro Parissone per 42° Parallelo, Antonio Campo dell’Orto e Ferruccio De Bortoli), non era ancora nata quando Piersanti Mattarella fu ammazzato.

Perché ha deciso di raccontare quel delitto di cui non si conoscono ancora gli esecutori materiali?

“Non solo io dovevo nascere – racconta –. Ma anche tutta la squadra che si è occupata della realizzazione di questo docufilm. Venivamo dall’esperienza di Ossi di seppia su Raiplay e ci piace scavare nel passato, così come ci piace ricostruire una storia che come nel caso del delitto Mattarella ha ancora tanti punti oscuri. Nel nostro lavoro abbiamo cercato di guardare anche alle nuove generazioni come pubblico”.

Due anteprime e poi?

“Poi speriamo di arrivare sulle piattaforme, nelle scuole, dove ci sono i giovani. Molti non conoscono la figura di Piersanti Mattarella. D’altronde a scuola, con i programmi di storia, non si arriva mai agli anni di Piombo. Eppure hanno rappresentato una fase cruciale della storia del Paese. Fa un certo effetto sentire nel docufilm le testimonianze di Luciano Violante o Rosy Bindi che hanno avuto ruoli istituzionali e politici, raccontare di come l’Italia in quegli anni non fosse così libera. Stretta tra due blocchi in cui gli equilibri internazionali venivano prima di tutto”.

La tomba di Piersanti Mattarella a Castellamare del Golfo, Trapani
La tomba di Piersanti Mattarella a Castellamare del Golfo, Trapani

Tra le testimonianze nel docufilm una di quelle che colpisce di più per forza e lucidità è quella di Maria Grazia Trizzino, capo gabinetto di Piersanti Mattarella. Pensare che nel 1980, in Sicilia, ci fosse un capo di gabinetto donna dà l’idea di quanto fosse proiettato nel futuro il progetto politico di Mattarella.

“Infatti abbiamo fatto di tutto per volerla in questo docufilm. Lei ora ha 94 anni ed era una delle persone più vicine al presidente della Regione Sicilia. Ci ha colpito la sua lucidità, ma ci hanno colpito anche i suoi racconti. È entrata in Regione, quando era universitaria e quasi ogni giorno si faceva in treno Palermo-Catania, non proprio una passeggiata. Il respiro internazionale di Mattarella si intravedeva anche nella sua insistenza a portare in Sicilia il presidente del Consiglio Europeo”.

Il docufilm è ambientato a Stromboli, sembra cinematograficamente anche un omaggio a Roberto Rossellini e al suo film omonimo del 1950.

“Ci abbiamo pensato certo, ma il riferimento cinematografico più forte è a Isole di fuoco di Vittorio De Seta (del 1954, ndr). Comunque il magma e soprattutto l’isola che idealmente rappresenta la ricerca della verità, hanno una funzione narrativa. Abbiamo provato con questo docufilm a ricercare la verità. Che ancora non c’è, dopo 45 anni”.