Lunedì 24 Febbraio 2025
GABRIELE CANE’
Cronaca

"Dite la verità". Un calvario senza segreti

La scelta di trasparenza di Papa Francesco

Candele sotto la statua di Giovanni Paolo II all'ingresso del Policlinico Gemelli, dove è ricoverato Papa Francesco

Candele sotto la statua di Giovanni Paolo II all'ingresso del Policlinico Gemelli, dove è ricoverato Papa Francesco

Se va in centro a Roma su una Ford Escort del 2006 o una Panda senza vetri oscurati, beh, per Francesco la trasparenza non è solo una parola. Magari è un vezzo. Di sicuro è un modo di essere. Anche in queste ore, la sua malattia, il suo calvario, sono senza segreti. Anzi. Pieni di dettagli: la prognosi "è riservata", l’ossigeno è "ad alto flusso", e per le terapie "si stanno usando naselli e cannule nasali". Ai medici ha chiesto che sia detta la verità: stanno rispettando la disposizione, arrivando a non lesinare nemmeno i particolari. Quelli che non vengono forniti per i pazienti normali, avvolti spesso fino alla esagerazione nelle spire della privacy. Il Papa, un Papa, non è un malato normale, ovvio. Ma la diversità sta nel fatto che questa straordinaria figura è stata sempre accompagnata nei momenti delicati dalla riservatezza più che dalla pubblicità; dalle finestre chiuse, dalle luci abbassate, dagli inviti alla preghiera più che dalle notizie sugli antibiotici usati nella terapia. Se ogni Pontefice è stato uomo del suo tempo, spesso precursore e protagonista, quest’uomo di 88 anni ha vissuto e vive fino all’ultimo da "nativo digitale". Ha debuttato su Tik Tok per lanciare l’autobiografia, ancora ieri ha ringraziato su X chi prega per lui. Soprattutto i bambini. Forse il post non l’ha scritto personalmente, ma di sicuro il Vaticano non l’ha diffuso senza che il Papa lo abbia letto e approvato nella sua camera al Gemelli: dove sta seduto in poltrona, come ci fa sapere, e continua a governare la Chiesa, facendo (due giorni fa) una serie di nomine vescovili. È la forza straordinaria degli eredi di Pietro: comunque li si giudichi, fanno sempre un passo in avanti da cui non si torna indietro. Benedetto ha scritto le sue storiche dimissioni, Francesco ci racconta la sua malattia. "Porto avanti cure e riposo, ringrazio i medici". Le luci sono sempre accese al Gemelli.