Martedì 20 Agosto 2024

Dispersi veliero Bayesian, l’esperto: “Una Concordia in piccolo”. Relitto integro sul fondale, si cerca un varco

Speleosub impegnati a 50 metri di profondità. Oltre al tycoon e alla figlia 18enne, mancano all’appello il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer, con la moglie, Chris Morvillo e Nada Morvillo

Palermo, 20 agosto 2024 – Sono riprese stamattina le ricerche dei sei dispersi della barca a vela Bayesian, naufragata ieri al largo di Porticello (Palermo). All’appello mancano ancora Mike Lynch, il “Bill Gates britannico”, la figlia diciottenne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie, il legale di Lynch Chris Morvillo e la moglie Nada. La moglie di Lynch, Angela Bacares, è stata invece salvata ieri dai soccorritori assieme ad altre 15 persone, mentre per un componente dell'equipaggio non c’è stato nulla da fare, il corpo è stato recuperato poche ore dopo il naufragio. A bordo della nave si trovavano in tutto 22 persone, 12 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio.

Ricerche dispersi barca a vela affondata, nel riquadro il magnate Mike Lynch
Ricerche dispersi barca a vela affondata, nel riquadro il magnate Mike Lynch

L’esperto: “Una Concordia in piccolo”

Per le ricerche dei dispersi sono arrivati gli speleosub da Roma e dalla Sardegna. Due gli elementi che rendono le operazioni particolarmente complesse: l’inabissamento del veliero a 50 metri di profondità e il fatto che gli spazi interni siano ridottissimi e pieni di suppellettili che rendono più difficoltosi gli spostamenti dei sub. “È uno scenario da ‘Concordia in piccolo’, dove è difficile avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti – spiega il responsabile della comunicazione in emergenza dei Vigili del Fuoco Luca Cari –. Molto difficile trovare dei percorsi alternativi. Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall'interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all'interno”. I sub sono riusciti a ispezionare il solo ponte di comando, "che è pieno di cavi elettrici”, e non hanno trovato nessuno in quella zona. Dall'esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo. I vigili del fuoco, entrati da una scaletta nel salone, stanno cercando il punto migliore per tornare dentro il relitto e lavorare in sicurezza. 

Speleosub, 12 minuti per ogni immersione

Altro elemento che rende più difficoltose le ricerche è la profondità. I team dei sommozzatori dei vigili del fuoco sono composti da due operatori specializzati speleo che hanno un tempo di permanenza massima in profondità di 12 minuti prima della risalita e il cambio continuo con un successivo team. Dei 12 minuti, due servono per scendere a 50 metri di profondità e risalire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione. 

“Relitto integro e senza squarci”

"Il veliero è adagiato sul fondo su un fianco, appare integro e senza squarci", ha detto l'ispettore del Nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco di Palermo Marco Tilotta, facendo il punto sulle ricerche dei dispersi. "Il nostro obiettivo primario è riuscire a penetrare nella imbarcazione, ma non sarà semplice vista la profondità a 50 metri". 

Per agevolare le ricerche i vigili del fuoco stanno pianificando le operazioni per l'apertura di accessi sul relitto, in modo da arrivare fino alle cabine dove potrebbero trovarsi i dispersi, data l'ora del naufragio. Continuano parallelamente le ricerche in superficie nell'area del naufragio anche con elicottero e imbarcazione dei vigili del fuoco.

L’ipotesi: “Naufragio per la rottura dell’albero maestro”

Secondo quanto riferito da Rainews 24, ci sarebbe una prima ipotesi sul naufragio: la barca sarebbe affondata in seguito alla rottura dell’albero maestro. Un albero da record, alto 76 metri, il più alto mai realizzato. Sarebbe questo il motivo dell’inabissamento del veliero, realizzato per navigare anche in oceano e in condizioni meteo particolarmente avverse ma che ieri si è inspiegabilmente inabissato al largo di Porticello.

Mike Lynch felice di questa festa sulla barca

"Mike Lynch aveva organizzato questa vacanza con tanto entusiasmo, era felice di averci tutti con lui in barca. Mai avremmo immaginato che sarebbe finita così. Siamo dei sopravvissuti". Ripete ancora incredula Charlotte Golunsky, 35 anni, una delle superstiti del naufragio. La donna, che è riuscita a salvare la figlia di un anno, Sophie, dalla furia delle onde, è ora in ospedale di Palermo assieme alla bimba e al marito James Emslie di 35 anni. Tutti e tre stanno bene.  "La bambina ha riposato tutta la notte, ha dormito serena – racconta il medico del pronto soccorso –. I genitori alternano momenti in cui sono fiduciosi ad altri in cui sono tristi per la sorte dei loro compagni di viaggio dispersi. Fino a ieri avevano qualche speranza e ci chiedevano notizie. Sono molto provati. Erano tutti amici e si conoscevano". La coppia ripete in continuazione: "Non sappiamo come siamo qui, vivi, siamo dei sopravvissuti". 

L’acqua nelle cabine e il buio, gli istanti prima del naufragio

Dal racconto dei sopravvissuti emergono particolari importanti per ricostruire gli attimi dell’incidente. Charlotte ha raccontato di essere stata sorpresa dall’acqua mentre dormiva con la figlia. La luce è andata via e in pochi istanti si sono ritrovati sott’acqua e al buio. Per pochi secondi la bimba le è sfuggita dalle mani, ma la mamma 35enne è riuscita a riprenderla e l'ha tenuta con le braccia in alto per evitare il contatto con l’acqua. Poi ha iniziato a camminare e in pochi secondi hanno raggiunto il canotto di salvataggio della barca.