Pisogne (Brescia), 13 novembre 2023 – La ragazza del lago "era un raggio di sole". I capelli biondi, il sorriso aperto dei vent’anni, le foto a cavallo. "Era divertente e cosmopolita. Voleva studiare filosofia. Amava suonare il piano e ballare. Amava gli animali. Si era appena trasferita nel suo primo appartamento. Era semplicemente una persona felice". La sera del primo settembre la tedesca Chiara Mercedes Lindl era in Italia per le vacanze. Aveva lasciato il campeggio sul Lago d’Iseo per festeggiare in barca il compleanno di un’amica, una gita in motoscafo tra Pisogne e Lovere. Musica. Alcol. La giovane connazionale alla guida era ubriaca.
“Chiara era a prua, all’improvviso cadde in acqua", raccontano i genitori. Da allora è ufficialmente dispersa, un corpo invisibile ai soccorritori. Settanta giorni di ricerche non hanno portato alcun risultato. Lo specchio d’acqua in cui è caduta è attraversato da forti correnti, il fiume Oglio scarica alla foce rami e tronchi d’albero. Il fondale (profondo fino a 200 metri) è difficilmente leggibile anche dalle tecnologie più sofisticate, sonar e telecamere subacquee. Ma i genitori non accettano che la figlia sia condannata a rimanere un fantasma: "Il primo settembre è stato per noi il giorno peggiore di sempre. Da quel momento nulla è più come prima. Aiutateci". La famiglia ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme: "Sosteniamo il “Gruppo Volontari del Garda” nell’instancabile impegno per riportare a casa nostra nostra figlia". La petizione ha già raccolto oltre 17.500 euro.
“Perdere una figlia cosi è una cosa tremenda. Vi auguro di tutto cuore di ritrovarla per darle una degna sepoltura". "Offro il mio piccolo contributo: non posso immaginare che questa ragazza dorma per sempre sul fondo del lago". Ci sono donazioni da 10 a 1.500 euro sul conto online. E messaggi in italiano, inglese, tedesco. Un’onda di generosità: "Non arrendetevi". Le operazioni di recupero di Chiara Mercedes Lindl sono state ufficialmente sospese a fine settembre, dopo che per un mese i vigili del fuoco avevano lavorato 24 ore al giorno e in modo chirurgico per mappare l’area. Ma il gruppo di Protezione civile dei Volontari del Garda non ha mai smesso di cercare il corpo, prima in supporto ai vigili del fuoco, poi nel tempo libero. A fornire assistenza tecnica ci sono anche i Volontari del Soccorso Sebino e i Sub di Monte Isola (non citati dalla petizione). Spiega mamma Irena Lindl nell’appello in Rete: "I volontari hanno l’equipaggiamento necessario e un’esperienza decennale. Loro vedono ancora una possibilità di trovare Chiara e hanno promesso che faranno di tutto per restituirci nostra figlia. Noi ci crediamo. Siamo incredibilmente grati a queste persone che usano il loro tempo libero e i loro soldi per garantire a famiglie come la nostra di poter seppellire a casa i loro cari".
Remo Bonetti, volontario del Soccorso Sebino di Pisogne, conosciutissimo nell’ambito delle indagini subacquee (ha ritrovato Chiara Bariffi nel lago di Como nel 2006, due vittime nel lago di Giustina in Trentino e decine di persone nel Sebino), spiega: "L’attrezzatura dei Volontari del Garda è avveniristica. E stanno lavorando benissimo. Noi diamo loro il supporto che può servire per restituire alla famiglia la povera Chiara. Gli operatori del Benaco stanno facendo il possibile". Nell’appello online, mamma Irena precisa: "L’intera donazione andrà ai Volontari anche nel caso in cui Chiara non dovesse venire ritrovata. Così aiuteremo comunque le future vittime e le loro famiglie".
L’inchiesta sull’incidente nel lago è aperta. Se e quando sarà recuperato il corpo di Chiara, la magistratura bresciana dovrà decidere se indagare l’amica risultata ubriaca mentre era alla guida del motoscafo.
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