Roma, 31 dicembre 2024 – Grande attesa per il discorso di fine anno di Sergio Mattarella, il suo decimo: mai nessun presidente della Repubblica ne ha tenuti così tanti. L’appuntamento è sempre seguito da milioni di cittadini, con uno share totale che supera il 60%.
Orario e canale
Per seguire il discorso servirà sintonizzarsi alle 20.30. Ma su quale canale? C’è l’imbarazzo della scelta, in quanto si tratta di un evento a reti unificate. Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Canale 5, Rete 4 (durante ‘4 di sera’), La 7, SkyTG24 e Tv2000 sono solo alcuni dei canali che trasmetteranno il discorso. Curiosamenti, ad essi si aggiunge anche San Marino RTV, l’emittente pubblica del piccolo Stato incastonato tra Romagna e Marche, che manderà in onda Mattarella subito dopo l’allocuzione di fine anno dei capitani reggenti.
Di cosa parlerà il presidente
Come da tradizione, Sergio Mattarella trarrà le somme dell’anno che sta volgendo a termine, facendosi portavoce del vissuto degli italiani, delle loro speranze e dei loro timori. Pace, lavoro, sicurezza e femminicidi dovrebbero essere i temi dominanti del discorso. Molti riferimenti, sicuramente, alle guerre in Ucraina e a Gaza: il presidente della Repubblica potrebbe riprendere le parole utilizzate durante il saluto di fine anno agli ambasciatori, sottolineando che la via per la pace non può essere solamente la sterilizzazione del conflitto, ma una pace capace di difendere i diritti e di restituire giustizia.
Molto quotato anche un riferimento al Giubileo, inaugurato da Papa Francesco pochi giorni fa. Mattarella dovrebbe parlare inoltre del dramma delle morti sul lavoro, dell’occupazione e del precariato e dei giovani, che troppo spesso cercano fortuna all'estero. “Non cercate cose troppo politiche da retroscena o da nota politica, attacchi a questo o quello – spiegano al Quirinale –perché quello di Capodanno sarà un discorso rivolto ai cittadini”.
La location
Il discorso di fine anno viene sempre registrato nei giorni precedenti al 31 dicembre – non è quindi in diretta – al palazzo del Quirinale a Roma, sede della presidenza della Repubblica. La stragrande maggioranza dei capi di Stato è solita pronunciare il messaggio dalla propria scrivania nello studio presidenziale, ma in molti hanno rotto con la tradizione.
Sandro Pertini era solito rivolgersi al pubblico seduto su una poltrona, mentre l’anno scorso Mattarella si è presentato agli italiani in modo solenne e sobrio, in piedi.
Curiosità
Il discorso di fine anno del capo dello Stato (o del governo) è tradizione in buona parte del mondo. Nel Regno Unito a pronunciarlo è il re, ma nel giorno di Natale, in linea con il suo ruolo di capo della Chiesa Anglicana. In Italia, il ‘Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica’ è tradizione dal 1949, quando se ne fece carico per la prima volta Luigi Einaudi.
Secondo uno studio contenuto nel volume ‘Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei presidenti della Repubblica’, i discorsi più ‘personali' – che spesso coincidono con quelli favoriti dai cittadini – sono stati quelli di Pertini e Oscar Luigi Scalfaro.
Francesco Cossiga, nel 1991, fu invece protagonista di un evento che rappresenta tutt’oggi un unicum nella lunga storia dei discorsi televisivi presidenziali: si rifiutò infatti di pronunciarne uno, perché “di tradizione pur sempre si tratta e non di legge imperativa”. “Nei tempi attuali e nel delicato momento presente, il mio messaggio – spiegò negli appena tre minuti di trasmissione – rappresentante dell'Unità Nazionale, non potrebbe e non dovrebbe giammai essere un evento soltanto formale, quasi un mero rito di circostanza”. Cossiga era infatti stato accusato di aver fatto parte dell’organizzazione clandestina ‘Gladio’, e vista la gravità delle accuse decise che era preferibile non parlare, mantenendo un ruolo super partes. In ogni caso, le insinuazioni caddero pochi mesi dopo, prima della scadenza del suo mandato.
Quello di Cossiga nel 1991 fu il messaggio di fine anno (televisivo) più breve di sempre. Il più lungo? Quello del successore Scalfaro nel 1997: 4.912 parole, per circa 25 minuti di trasmissione. Per fare un paragone, quelli di Mattarella si attestano in media sulle 2 mila parole circa.