Lunedì 14 Aprile 2025
FILIPPO DONATI
Cronaca

Discarica nel fiume Rovigo: “Nel rio garze e sacche trasfusionali”. Divieti di balneazione al vaglio

Le Regioni Emilia-Romagna e Toscana in contatto costante. L’analisi di Arpat: “Rifiuti mineralizzati, nessuna contaminazione”. Ma il Cai di Imola lancia l’allerta: “Se continua così raccoglieremo resti nel Reno per dieci anni”

Discarica nel fiume Rovigo: “Nel rio garze e sacche trasfusionali”. Divieti di balneazione al vaglio

Bologna, 26 marzo 2025 – Il crollo della discarica di Palazzuolo sul Senio (Firenze), non censita, nel rio Rovigo rischia di assumere le proporzioni di un danno ambientale di portata incalcolabile, trascinando con sé rifiuti e divieti di balneazione nel Santerno proprio alle porte della bella stagione.

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Parte dei rifiuti della discarica di Palazzuolo già precipitati dentro al rio Rovigo

“Il pericolo cui andiamo incontro è che il Santerno rigurgiti rifiuti di qui ai prossimi decenni, da Firenzuola alla foce del Reno, passando per Imola e la Bassa Romagna”. Ivano Cobalto, del Cai di Imola, non usa mezzi termini per dare un contorno adeguato a un’emergenza ambientale che, quale naturalista, lo tiene sveglio “ormai da dieci notti”.

Il Cai mette in fila quella che ritiene una catena di sottovalutazioni della vicenda, a partire dalle rassicurazioni delle prime ore circa la natura di quanto crollato nel torrente, a seguito di uno smottamento per il maltempo: “Rifiuti solidi urbani? Parliamo del 1971, allora andava in discarica pressoché qualunque tipo di materiale. E inoltre abbiamo le foto delle garze medicali spuntate tra le scorie e ci risultano anche avvistamenti di sacche trasfusionali. Vogliamo sperare che dei sistemi di protezione più efficaci delle attuali modeste paratie vengano collocati quanto prima, per evitare che il Santerno diventi definitivamente parte del perimetro del disastro. Ipotizzare l’invio di squadre di volontari lungo il Rovigo è descrivere una vicenda completamente diversa dalla realtà: il luogo è impervio, il torrente è colmo di frammenti di vetro”.

Attualmente dei mezzi sono al lavoro per collocare una barriera di massi che impedisca alla discarica venuta alla luce di franare ulteriormente nel Rovigo. “A partire dalla prossima settimana – specifica il sindaco di Palazzuolo Marco Bottino – dei mezzi più leggeri cominceranno a rimuovere quei rifiuti: parliamo di un volume fra i 500 e gli 800 metri cubi”. Poi si entrerà nella fase più delicata: la pulitura dei 12 chilometri del Rovigo.

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Il governatore toscano Eugenio Giani e quello emiliano-romagnolo Michele de Pascale

“Abbiamo scritto alla Prefettura di Firenze affinché possa dare vita a un coordinamento. Occorrerà personale preparato, assicurato, che lavori all’altezza del torrente e possa assemblare sacchi di rifiuti da agganciare poi a degli elicotteri”. In questo scenario le rassicurazioni emanate nella giornata di ieri da Arpa Toscana centrano solo parzialmente l’obiettivo: l’agenzia evidenzia come “considerata la tipologia dei rifiuti e il lungo periodo di esposizione alla degradazione e alla mineralizzazione, non risulti al momento verosimile un pericolo di rilascio nell’ambiente di sostanze in grado di produrre contaminazioni significative. I molti frammenti di plastica costituiscono un problema di rilevanza paesaggistica e di preservazione degli habitat”. Il che non è poco: “Quelle acque sono la casa dei gamberi di fiume e di una popolazione relittuale di trota mediterranea – prosegue il Cai –: la plastica è per loro una minaccia letale”.

Il sindaco di Imola Marco Panieri, presidente del Nuovo circondario imolese, sottolinea che lungo il Santerno è stata ben compresa la portata della questione: “Abbiamo chiesto dettagli sulla prosecuzione dei lavori nel punto della frana e nell’alveo del torrente, ho allertato Arpae e la Regione, l’assessora all’Ambiente Priolo”.

Dalla Regione Emilia-Romagna, intanto, trapela la notizia di un contatto serrato, da giorni, tra il governatore de Pascale e l’omologo toscano Giani”: è proprio alla Toscana che compete, al momento, l’intera partita. E per l’Emilia-Romana non si escludono possibili divieti di balneazione in tratti del Santerno.