Ora, insieme a Bergoglio, “diamo lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore, assicurandogli la vicinanza e la preghiera delle nostre comunità», ha concluso Zuppi. Papa Francesco reciterà l’Angelus dalla finestra del decimo piano del Policlinico Gemelli e poi tornerà a casa nella sua residenza di Santa Marta. «La notizia era nell’aria» e i fedeli presenti ieri a San Pietro sembravano già esserne sicuri ancor prima dell’ufficialità, arrivata nel pomeriggio. Anche se ci si chiede «in che condizioni tornerà a lavorare”.
Infatti, non è finito il periodo di convalescenza per Sua Santità che resterà sotto sorveglianza speciale 24 ore su 24 per altri due mesi. Tuttavia i fedeli in Vaticano sono ottimisti e augurano al Papa “una pronta guarigione”. Proprio tra i pellegrini bolognesi giunti ieri nella Santa Sede, è arrivato con un charter partito alle 5 del mattino proprio il cardinale Zuppi. In Vaticano per il Pellegrinaggio del Giubileo con la Diocesi di Bologna, ‘don Matteo’ è sembrato ottimista sulle condizioni di Bergoglio sin dalle prime ore del mattino quando ha definito «una bella notizia che ne conferma i progressi», il fatto che il Pontefice, in occasione dell’Angelus di oggi alle 12, si mostrerà per la prima volta dall’inizio del ricovero. Ma ha anche invitato alla preghiera nei confronti del Santo Padre. E ha deciso di farlo in grande stile: con una messa direttamente dall’Altare della Confessione nella basilica di San Pietro: “Il Papa è il servo dei servi e nel suo servizio ci ricorda di esserlo”, ha detto durante la celebrazione.
Poi ha continuato con un messaggio sulla fiducia in Cristo: “Cambiare il mondo non è da ingenui, è figlio della speranza – ha sottolineato –. I fedeli regalino opportunità a chi non ne ha». Dobbiamo «ripartire da una speranza umile e concreta”. Perché senza fiducia “si affoga nel presente”, ribadisce. Zuppi è un uomo di pace, spesso impegnato anche in politica. Infatti ha parlato anche di politica europea: “L’Europa è importante, così come lo è ripristinare il pensiero dei padri fondatori dell’Ue: ovvero mettere la persona al centro delle politiche del Vecchio Continente”, chiude