Venerdì 19 Luglio 2024

Dimenticati in auto sotto il sole, 12 bambini morti negli ultimi anni: ecco cosa succede

Gli ultimi due casi si sono verificati dopo l’entrata in vigore del dispositivo anti-abbandono. “Dietro le tragedie ci sono sempre famiglie normalissime”

Una bambina su un seggiolino per auto (Ansa)

Una bambina su un seggiolino per auto (Ansa)

Roma, 19 luglio 2024 – Avrebbe chiuso l'auto senza ricordarsi che la figlia era a bordo, quando il pensiero è andato alla sua bambina di appena un anno era già troppo tardi. La piccola, chiusa nell’abitacolo da ore, si era addormentata per sempre. L'uomo, un trevigiano che lavora a Marcon (Venezia), è andato direttamente al lavoro senza portare la bimba al centro estivo e si è reso conto di quanto accaduto solo durante la pausa pranzo. Ma per la piccola era già troppo tardi. Inutile la corsa in ospedale e i disperati tentativi dei soccorritori di strapparla alla morte. Non è la prima volta che tragedie simili accadono nel nostro paese, e non solo. 

Il “vuoto di memoria” prima del dramma

Dal 1998 sono 12 i bimbi morti perché dimenticati in auto sotto il sole. Gli ultimi due casi, quello di ieri e quello avvenuto nel 2023 a Roma, peraltro sono successivi all'entrata in vigore dell'obbligo dei dispositivi anti-abbandono. In psichiatria si parla di Forgotten Baby Syndrome (FBS), un vuoto di memoria per cui il genitore “dimentica” di avere lasciato il bimbo all'interno di un veicolo parcheggiato, magari sotto il sole, ed è invece convinto che sia da qualche altra parte. Un fenomeno che ha caratterizzato praticamente tutti i casi che sono stati registrati finora. "Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie –  rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" – sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime".

I precedenti

L'episodio che precede quello di ieri si è verificato il 7 giugno 2023 a Roma, dove una bimba di quasi un anno viene dimenticata in auto dal padre, che avrebbe dovuto portarla all'asilo. Stessa tragedia pochi anni prima a Catania: il 19 settembre 2019 il padre dimentica in auto il figlioletto di due anni, sicuro di averlo lasciato all'asilo prima di recarsi a lavoro. Poco più di un anno prima, a Pisa, una bimba di un anno viene dimenticata dal padre nel seggiolino dell'auto parcheggiata prima di andare a lavoro. Il 7 giugno 2017, a Castelfranco di Sopra, nell'aretino, stessa dinamica: una madre dimentica la figlia di 18 mesi e va al lavoro. Il 27 luglio 2016, questa volta a Firenze, una mamma lascia la figlia di 18 mesi in auto, mentre l’1 giugno 2015, a Vicenza, una bambina di un anno e mezzo viene dimenticata per 3 ore in macchina dai genitori che avrebbero voluto portarla con loro al supermercato ma poi l'hanno dimenticata.

Casi analoghi avvengono il 4 giugno 2013, a Piacenza, quando un padre va a lavoro e dimentica il figlio di 2 anni in auto invece di accompagnarlo all'asilo; il 27 maggio 2011, a Passignano sul Trasimeno, nel perugino, dove un padre lascia il figlioletto in auto e va al club velico; il 18 maggio 2011, a Teramo, dove una bimba di 22 mesi viene lasciata in auto dal papà. Il 30 maggio 2008, a Merate, nel Lecchese, muore una bimba di 2 anni dimenticata in auto dalla madre, una maestra, convinta di averla accompagnata dalla baby sitter prima di andare a lavoro. Nel luglio 1998, a Catania, il primo caso reso noto dalle cronache: un papà va a lavoro e si dimentica del figlio, che dorme nel seggiolino sul sedile posteriore dell'auto.

Non va meglio negli Stati Uniti: nel 2023 sono morti 29 bambini, nel solo 2024 sono già 13, tre solo fra il 14 e il 16 luglio negli stati di New York, New Jersey e Illinois. “Ogni anno nel mondo e anche nel nostro Paese – osserva Giordano Biserni, presidente dell'Asaps-Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale – assistiamo a episodi particolarmente gravi in cui muoiono centinaia di bambini, a causa di colpi di calore a bordo di veicoli chiusi, al cui interno vengono dimenticati figli o nipoti, oppure perché gli stessi giocando hanno inavvertitamente chiuso il mezzo, rimanendovi intrappolati. Le tragedie familiari sono immense, il dolore della perdita di un figlio si trasforma spesso in profonde crisi psicologiche di una famiglia che continua a vivere nel rimorso e spesso se ne esce solamente creando associazioni che iniziano a sensibilizzare sul delicato tema della salute dei nostri bimbi”.