Funerale con rito ambrosiano per Silvio Berlusconi. Come si vuole a un meneghino doc quale era l’ex presidente del Consiglio. Una forma di messa particolare che nel V secolo, allorquando papa Gregorio Magno impose nella Chiesa cattolica il rito romano, riuscì a sopravvivere nell’arcidiocesi di Milano, la più estesa al mondo, arrivando sino ai giorni nostri. In pratica, come si svolge l’Eucarestia che porta il nome di Sant’Ambrogio, ma che la tradizione fa risalire a prima del IV secolo durante il quale è vissuto lo stesso patrono di Milano? Le differenze più significative rispetto al messale romano – l’altro principale rito latino con cui si celebra oggi la liturgia in tutte le restanti diocesi d’Occidente, fatto salvo per la forma mozarabica e altre di stampo locale – riguardano il sensibile cristocentrismo, eredità della lotta all’eresia dell’arianesimo tipica della stagione ambrosiana, e la sensibile vicinanza alle celebrazioni cristiane d’Oriente. Inoltre si assiste ad una diversa la collocazione di alcuni momenti liturgici: la professione di fede, che dalla Liturgia della Parola trasla nella Liturgia Eucaristica, e l’anticipazione dello scambio di pace.
Andando con ordine, l’atto penitenziale tipico della liturgia ambrosiana consiste nella triplice invocazione Kyrie eleison (Signore pietà) senza il Christe eleison (Cristo pietà) presente nel rito romano. Con riferimento alla Liturgia della Parola, invece, quando i lettori si accingono a proclamare le pagine dell’Antico e Nuovo Testamento, chiedono e ricevono una benedizione dal prete che presiede la funzione, del tutto assente nella celebrazione romana. Mancano le preghiere dei fedeli. La professione di fede (il Credo niceno-costantinopolitano) non è proclamata subito dopo l’omelia, che segue la lettura del Vangelo, ma è posticipata dopo l’offertorio, antecedente la Comunione, il momento culminante di qualsiasi celebrazione cristiana.
Se l’Agnus Dei è del tutto assente, lo scambio della pace non avviene immediatamente prima dell’Eucarestia, come nel rito romano: è anticipato al termine della Liturgia della Parola, prima della preparazione dei doni. Con particolare riguardo ai funerali, nel rito ambrosiano, il feretro, viene incensato all’inizio della messa e non alla fine. Come si è visto, a favore di telecamere, in occasione delle esequie dello stesso Berlusconi.