Gli Stati Generali diventano il palco sul quale sale il grido d’allarme degli operatori del turismo. Un’industria vitale per l’economia italiana (il 13% del Pil, 233 miliardi e 3,5 milioni di occupati) ma che è stato il più colpito dall’emergenza Covid con una perdita di ricavi tra il 70 e l’80%. E al quale non basta per risollevarsi il Bonus vacanze. "Nel decreto Rilancio, sul turismo – avverte Stefano Dall’Ara, presidente di Robintur Travel Group – gli unici veri provvedimenti sono stati a beneficio del consumatore come il Bonus vacanze, invece il turismo organizzato ha bisogno di contributi a fondo perduto". Quei contributi che, limitando i beneficiari a ricavi non superiori a 5 milioni di euro, escludono i principali operatori del settore. Senza contare il fatto di aver esteso il ricorso alla cassa integrazione per sole altre quattro settimane.
Anche per il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca "non è un mistero che avremmo preferito un approccio diverso che aiutasse gli aiuti diretti alle imprese e speriamo che il Parlamento migliori le caratteristiche del bonus, ad esempio elevando la soglia Isee e facilitando la possibilità di incasso da parte degli albergatori". Oltre dieci milioni di italiani, nonostante il bonus, stanno pensando, dopo l’emergenza Covid, di rinunciare alle vacanze. Ma, secondo le previsioni di italiani.coop e dell’Osservatorio Robintur, ben sette su dieci hanno voglia di ripartire. Certo, anche chi parte – soprattutto in auto per la paura del contagio e con mascherine e gel disinfettanti in valigia - spenderà il 20% in meno dell’anno scorso.
Così, dopo tre anni di crescita, complice anche l’atteso calo dei turisti stranieri, il 2020 segnerà la prima battuta d’arresto per il numero di vacanzieri. Per Terranostra-Campagna Amica di Codiretti il comparto agrituristico perderà nel 2020 circa 1 miliardo di euro, pari al 65% del fatturato. Del resto, ha ricordato il presidente vicario di Confcommercio Lino Enrico Stoppani, in rappresentanza di Confturismo agli Stati Generali, "i danni che il lockdown ha prodotto sul turismo sono stati devastanti" ma "ora è arrivato il tempo di progettare una nuova stagione di sostegno e rilancio di questo settore". Che ha bisogno di una "nuova governance che "riduca le conflittualità tra Stato e Regioni e consenta di coordinare, programmare e promuovere in maniera più efficace l’immagine dell’Italia".
Denunciando il fatto che gli Stati Generali hanno concesso al turismo solo lo spazio contingentato di poco più di un’ora, anche Confindustria Alberghi lancia l’allarme per un settore "fortemente a rischio" che chiede misure molto più incisive come il taglio del costo del lavoro e nuove regole in un mondo cambiato. Anche perché, nonostante la ripresa della mobilità, secondo uno studio condotto da CST Firenze per Assoturismo-Confesercenti, le prenotazioni non decollano e per i tre mesi dell’estate si prevede un calo senza precedenti con 12,8 milioni di viaggiatori e 56 milioni di pernottamenti in meno dell’estate 2019. Una frenata che cancellerà 3,2 miliardi di fatturato e riporterà l’orologio del turismo indietro di circa 20 anni.
Achille Perego