Martedì 3 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Le Iene in pressing su Luigi Di Maio. "Dimostraci che non lavoravi in nero"

Il vicepremier: "Farò vedere i documenti". Intanto spuntano altre tre persone che sarebbero state impiegate senza un contratto regolare nell'impresa edile

Luigi Di Maio (sx) durante il pranzo di Pasqua con la famiglia a Pomigliano d'Arco (Ansa)

Luigi Di Maio (sx) durante il pranzo di Pasqua con la famiglia a Pomigliano d'Arco (Ansa)

Roma, 27 novembre 2018 - Dopo il caso di Salvatore Pizzo, Le Iene vanno in pressing sul ministro del lavoro Luigi Di Maio, chiedendogli di dimostrare che anche lo stesso vicepremier non abbia lavorato in nero come muratore nell'azienda del padre Antonio. Nella trasmissione in onda stasera dalle 21.20 su Italia1, Filippo Roma chiede a Di Maio la documentazione che dimostri l'esistenza di un contratto regolare. E su La 7 Di Maio assicura: "Quando ho lavorato per l'azienda di mio padre ero segnato regolarmente" con un contratto ed "esibirò tutti i documenti del caso"

I 5 Stelle fanno muro a difesa del capo politico: oggi Di Battista si è scagliato contro Renzi e la Boschi per le loro esternazioni sulla vicenda che vede coinvolto Di Maio padre. Ma intanto dalle Iene arrivano nuove rivelazioni. Nell'inchiesta spuntano infatti altre tre persone che sarebbero state impiegate al nero nell'azienda di famiglia: "Mimmo per tre anni, Giovanni per otto mesi e un altro". Secondo la trasmissione di Italia1, sarebbero stati impiegati tutti in nero nel periodo tra il 2008 e il 2010, prima cioè che nel 2012 Luigi Di Maio entrasse nell'assetto proprietario dell'azienda. L'impresa edile che da trent'anni porta avanti il padre di Luigi, Antonio, infatti, prima era intestata alla madre Paolina Esposito, poi è confluita nell'Ardima srl, di proprietà dal 2012 al 50% del ministro e della sorella Rosalba.