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Cronaca

Desio, occhio alla truffa dall'estero

Nel mirino imprenditori. Richieste di denaro per registrare marchi

Desio (Monza e brianza) 2 maggio 2015 - Occhio alla truffa. Che può anche arrivare dall'estero. E spuntare, una mattina, nella propria casella di posta. Sotto forma di richiesta di pagamento di ben 825 euro. Può succedere a chi - imprenditore, società, singola persona - ha un'idea, un'intuizione, un progetto. E decide di registrare un marchio, su cui punta molto. Così, si parte. La Camera di Commercio di Monza offre il proprio sostegno informativo, fornendo le dritte giuste per compiere l'operazione. Poi indirizza verso i «cugini» della Camera di Commercio di Milano, dove si procede con le pratiche amministrative e burocratiche per la tutela del proprio «patrimonio». Il percorso è piuttosto lungo, ma in Italia è la prassi, si sa. Si investono alcune centinaia di euro (dipendente da molte variabili) e il gioco è fatto. Poi, a distanza di qualche mese può succedere che nella propria casella spunti una lettera bianca, indirizzata al proprio nominativo. Da una certa «Ipt Register», con l'indicazione della sede a Bucarest, in Romania. Ovvio, ho subito diffidato. Dentro, ecco il proprio marchio registrato in Italia. Una serie di codici. E poi la richiesta di «Tassa di registrazione», su un fantomatico database di brevetti internazionali, per ben 825 euro. Tra l'altro, «si prega di voler pagare la somma entro 14 giorni a mezzo bonifico o bollettino». Soldi da inviare alla Ipt Registration sro (il nome è già cambiato rispetto all'intestazione esterna della lettera) che risulta con sede a Brno, nella Repubblica Ceca. Solo in basso e sul retro, molto in piccolo, si specifica che «la pubblicazione della registrazione pubblica del suo brevetto è la base della nostra offerta». Si tratta quindi di una pubblicità decisamente ingannevole, ai limiti della truffa, aggravata dal dubbio sulle modalità del reperimento dei dati personali di chi ha scelto di registrare il proprio marchio in Italia. Le segnalazioni nell'ultimo periodo stanno fioccando verso le Camere di Commercio, che infatti sul proprio sito mettono tutti sul chi va là: «Stiamo ricevendo numerose segnalazioni relative a comunicazioni inviate da soggetti che richiedono il pagamento di importi per servizi resi nell'ambito di marchi e disegni e modelli, quali la pubblicazione, la registrazione o l'iscrizione nei repertori professionali – è l'avviso -. Invitiamo a prestare la massima attenzione e a consultare l'informativa pubblicata dall'UAMI (Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno) e dalla WIPO (World Intellectual Property Organization). Attenti alle truffe e alle pratiche commerciali ingannevoli!».