Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Desametasone, la storia del farmaco da 6 euro che combatte il Covid

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani: "Bisogna aspettare la pubblicazione dello studio, ma è chiaro che il cortisone fa bene"

Giuseppe Ippolito, direttore dello Spallanzani di Roma (ImagoE)

Roma, 16 giugno 2020 - Da Oxford è arrivata la notizia di una svolta nella cura della Covid-19: il desametasone, un antinfiammatorio steroideo (tra l`altro molto ecomomico, meno di 6 euro) che sarebbe efficace come nessun altro farmaco usato finora. E che l'Oms saluta come una "grande notizia". Il numero uno dell'Organizzazione mondiale di Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si congratula "con il governo del Regno Unito, l'Università di Oxford e con i molti ospedali e pazienti che in Gb hanno contribuito a questa svolta scientifica salvavita".

Di sicuro una buona notizia, dunque, ma non  è una vera sorpresa. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, spiega che innazitutto "non è un nuovo farmaco: il cortisone si è sempre usato, è un antinfiammatorio per definizione e questo studio, che - sottolinea - ancora non è stato pubblicato perché è solo un preprint, conferma l`intuizione di molti: che il cortisone potesse essere estremamente utile". 

Ippolito ricorda che, per assurdo, "questo studio viene dopo che l`Organizzazione mondiale della sanità, nelle fasi iniziali di questa epidemia, aveva detto più volte che il cortisone non doveva essere usato". Ma non ci sono toni polemici, piuttosto è una "conferma che la malattia è in rapida evoluzione così come le conoscenze. Questo studio sembra supportare l`idea che gli steroidi possano essere utili. La decisione dell`Oms era stata presa sulla base di esperienze di altre malattie infettive, perché l`uso di steroidi nelle malattie infettive è oggetto di dibattito da molti decenni. E ora questo studio, che è uno studio fatto con la stessa Oms, che da un lato diceva di non usarlo dall`altro supportava questo trial che fa vedere che c`è un effetto benefico degli steroidi".  

Il direttore dello Spallanzani comunque aspetta di saperne di più e ribadisce che "lo studio per adesso è solo un comunicato stampa, quando lo leggeremo per intero, capiremo se tutto quello che è scritto nel comunicato è vero". E "c`è da dire che il farmaco è largamente usato nei pazienti in terapia intensiva, sia nelle terapie intensive in genere che per il Covid. Quindi io aspetterei la pubblicazione, bisognerà leggerla attentamente, ma è importante smentire l`idea che il cortisone faccia male. Questo studio dà per la prima volta un`indicazione chiara sul potenziale benefico effetto del cortisone, l`antinfiammatorio di scelta a basso costo che si consce da tempo".  

Il desametasone è un farmaco che "tutta l`Italia ha usato e ci sono anche trials in corso, approvati da Aifa sugli steroidi. Visto il numero di pazienti che questo studio ha coinvolto, tutti gli altri non reggeranno il confronto".  Insomma, è la possibile arma anti-covid? : "E` un pezzo della potenziale terapia. In ogni caso è il più potente antinfiammatorio che il mondo da tanti anni conosce e ha usato. Però - aggiunge Ippolito - bisogna capire bene le dosi e la fase in cui è stato somministrato. Tutte cose che non sono riportate nel comunicato, quando lo studio sarà pubblicato ne sapremo di più. Finora nessuna terapia è risultata assolutamente superiore, questa esperienza con gli steroidi è il primo studio di grandi dimensioni che ci dice che gli steroidi funzionano".

In sintesi, "nel comunicato di Oxford c`è scritta una cosa sostanzialmente: che il cortisone fa bene, che il cortisone certo non fa male e in alcuni casi può essere risolutivo . Mi sembra questa la vera analisi, quando leggeremo lo studio completo ne potremo dire di più".