Mazara del Vallo (Trapani), 1 settembre 2024 – Oggi sono 20 anni di segnalazioni dalla scomparsa di Denise Pipitone a Mazara del Vallo (Trapani), ma nessuna pista ha portato a svelare l’enigma, o anche solo ad arrivarci vicino. E intanto quel nome, Denise, è diventato un simbolo, e provoca sempre un tuffo al cuore la foto della bambina con le guance paffutelle e il graffio sul viso, un’immagine che ha fatto il giro del mondo. Bambina per sempre. Un mistero ancora oggi senza un perché.
1. Denise, i volti e i nomi delle segnalazioni
In questi vent’anni sono stati davvero tanti i volti e i nomi che si sono sovrapposti a quello delicato della piccola Denise. “Di tanto in tanto una segnalazione arriva, ma io non me ne innamoro mai. Non si può pensare che una ragazza qualsiasi possa essere Denise, anche perché non c’è più un viso a cui appigliarsi”. Così la mamma Piera Maggio qualche giorno fa.
2. La guardia giurata e la pista dei rom
Denise non aveva ancora compiuto 4 anni quando è svanita nel nulla da via Domenico La Bruna a Mazara del Vallo, mancava poco a mezzogiorno del 1 settembre 2004. Meno di un mese e mezzo più tardi, il 18 ottobre 2004 a Milano, Felice Grieco, guardia giurata di turno davanti a una banca, filmò e fotografò una bambina in un gruppo di nomadi, una donna la chiamava Denisa, quella piccola aveva un graffio su una guancia, proprio come la bimba scomparsa. Ma quel gruppo si dilegò e svanì nel nulla prima che le forze dell’ordine riuscissero a fare i necessari controlli.
3. Olesya Rostova e la pista russa
Nel 2021 ha tenuto banco la pista russa che portava a Olesya Rostova. La ragazza aveva raccontato di essere stata rapita dai nomadi da bambina. Interviste, dirette no stop. Ma i riflettori si sono poi spenti bruscamente davanti alla prova regina, il test del Dna: Olesya non era Denise.
4. La ragazza rom
Nel 2023 viene prelevato il Dna a una ragazza che vive in un campo nomadi di Roma. I genitori di Denise, Piera Maggio e Pietro Pulizzi, dichiareranno poi di averlo saputo a cose fatte. Ma anche quella pista si rivelerà nulla. Un’altra speranza delusa. E si torna daccapo.
5. L’ultima segnalazione
A gennaio Piera Maggio va in tv e nel salotto di Silvia Toffanin parla di un’ultima segnalazione che sta verificando con il suo avvocato, Giacomo Frazzitta. Ma anche stavolta subentrerà la delusione, quelle informazioni non portano da nessuna parte.