Trieste, 27 maggio 2024 - Oltre duecento casi di febbre Dengue in Italia, tutti d’importazione: l’ultimo è stato scoperto a Trieste. “Numero piuttosto allarmante rispetto all’anno scorso”, osserva la professoressa Alessandra Della Torre, parassitologa della Sapienza, tra i responsabili del progetto 'Mosquito alert’, l’app che serve a monitorare la presenza delle zanzare in Italia.
Dengue, un caso a Trieste
Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha firmato un’ordinanza che “consentirà di effettuare gli interventi di eliminazione dei focolai larvali”. I comportamenti da tenere: “Restare al chiuso con finestre e porte ben chiuse e sospendere il funzionamento di impianti di ricambio d’aria; tenere al chiuso gli animali domestici e proteggere i loro ricoveri e suppellettili con teli di plastica; prima del trattamento raccogliere la verdura e la frutta presente negli orti o, in alternativa, proteggere le piante con teli di plastica in modo ermetico”.
Dengue, il confronto tra il 2023 e quest’anno
Ma torniamo al riepilogo nazionale sulla presenza della ‘febbre spaccaossa’. Nel 2023, a fine giugno, i casi segnalati dall’Iss erano ‘appena’ 47. Al 13 maggio, invece, ne sono stati registrati ben 197, “e oggi possiamo sicuramente considerarne più di duecento”, è l’osservazione della prof.
Ma allora cosa ci dobbiamo aspettare, quest’estate? “Guardando ai numeri di alcuni paesi, prima di tutto Brasile e Argentina, c’è sicuramente un rischio maggiore di ammalarsi all’estero – risponde Della Torre -. E nei prossimi mesi, quando ci saranno più zanzare, aumenterà senz’altro il rischio di infezioni autoctone”. Per questo “la prevenzione è più che mai importante”.
Il monitoraggio di Mosquito Alert
La professoressa Della Torre è anche referente del progetto Mosquito Alert, “che oggi – spiega – conta su 18mila utenti e 5mila foto”. Nell’archivio, per fortuna, non figura la Aedes aegypti, che è il vettore più competente per la trasmissione della Dengue. In Italia l’infezione può passare invece dalla zanzara Tigre.
Le raccomandazioni
“Le raccomandazioni sono sempre le stesse – ripete l’esperta -. I cittadini devono evitare ristagni d’acqua, le amministrazioni pubbliche devono rimuovere tutto ciò che può essere rimosso e trattare il resto”.
Dal report dell’Iss tra le regioni più colpite dai casi di Dengue figurano il Lazio -“dove ci sono gli aeroporti più grandi” -, il Veneto e la Lombardia, ma anche la Toscana e il Piemonte.