Roma, 20 febbraio 2025 - Il sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. La sentenza è stata emessa dai giudici dell’VIII sezione del Tribunale penale di Roma dopo poco più di un’ora di camera di consiglio.
I giudici hanno riconosciuto a Delmastro le attenuanti generiche, la sospensione della pena e applicato l'interdizione di un anno dai pubblici uffici. Respinte, invece, le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, quattro parlamentari del Pd.
Governo e maggioranza fanno quadrato e la stessa premier Meloni dichiara che Dalmastro “resta al suo posto” nonostante la condanna, mentre le opposizioni vanno all’attacco e chiedono le dimissioni.
Anm: "Prova che giudici non allineati coi pm”
La sentenza con cui stamane il sottosegretario Andrea Delmastro è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d'ufficio in relazione al caso dell'anarchico Alfredo Cospito, "è la prova tangibile che i giudici non sono allineati con la posizione del pubblico ministero. C'è un giudice che condanna anche se c'è un pubblico ministero 'cattivo' che chiede l'assoluzione e allora vediamo che c'è già un pezzetto di quella critica" della politica "alla magistratura che viene meno". Lo ha detto Cesare Parodi, presidente dell'Associazione nazionale magistrati, parlando, a Piazza pulita su La7, della riforma costituzionale per la separazione delle carriere e rispondendo al fatto che Delmastro avesse affermato di aderire alla tesi della Procura della Repubblica.
"Non mi dimetto, sentenza politica”
"Spero ci sia un giudice a Berlino ma non mi dimetto", le parole del sottosegretario dopo la condanna. "Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l'accusa ha chiesto per tre volte l'assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo", ha aggiunto poi su Facebook il sottosegretario. "Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa", ha concluso il sottosegretario.
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Questa mattina la procura, con i pm Paolo Ielo, procuratore aggiunto all'epoca dell'inchiesta, e la pm Rosalia Affinito, aveva chiesto l'assoluzione per il sottosegretario, che ha assistito alla lettura della sentenza.
Il procedimento ruota intorno alle dichiarazioni fatte nel febbraio del 2023 in Parlamento da Giovanni Donzelli, collega di partito di Delmastro. Alla Camera riferì il contenuto di alcune conversazioni avvenute nell'ora d'aria nel carcere di Sassari tra Cospito - poi protagonista di un lungo sciopero della fame per protestare contro il regime del carcere duro - e alcuni detenuti di camorra e 'ndrangheta, anche loro al 41 bis. Informazioni che Donzelli aveva avuto all'epoca dei fatti proprio da Delmastro, che ha la delega al Dap. Nella requisitoria i rappresentanti dell'accusa hanno però sostenuto che quelle notizie "erano segrete per legge" mancando però l'elemento soggettivo, ossia del dolo, nel senso che Delmastro non sapeva quando le ha divulgate che fossero notizie segrete.
Nel procedimento sono parti civili i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l’anarchico, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini. "Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione" per Delmastro e noi "non ci spostiamo di un millimetro da qui", ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo. "Vale lo stesso principio per tutti" i cittadini, ha detto motivando la "richiesta di assoluzione per mancanza dell'elemento soggettivo".
Meloni: “Resta al suo posto”
Lo difende senza remore la premier Meloni. "Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l'archiviazione e successivamente l'assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto".
Nordio: “Addolorato”
"Sono disorientato ed addolorato per una condanna che colpisce uno dei collaboratori più cari e capaci. Confido in una sua radicale riforma in sede di impugnazione e rinnovo all'amico Andrea Delmastro la più totale ed incondizionata fiducia. Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili ed urgenti riforme della Giustizia". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Conte: “Si sente intoccabile”
Di tutt’altro avviso il presidente del M5S Giuseppe Conte, che afferma: "Il sottosegretario Delmastro, quello che giocava con i documenti riservati col coinquilino Donzelli, è stato condannato in primo grado per rivelazione di segreto d'ufficio. Ha già annunciato che non si dimetterà. Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili. La principale colpevole di questo grave andazzo è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall'opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti, anche se l'amichetto è un condannato in primo grado al ministero della Giustizia per violazione dei doveri d'ufficio".
Schlein: “Meloni lo faccia dimettere”
"Delmastro condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni dimostra quanto questa classe dirigente sia inadeguata. Giorgia Meloni adesso lo faccia dimettere anziché continuare a mentire sui fondi alla sanità pubblica e a non far nulla sulle bollette più care d'Europa", chiede la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Il caso Rainews
"In attesa che il sottosegretario Delmastro si dimetta dal suo incarico dopo la condanna a 8 mesi, il gesto delle dimissioni lo può fare il direttore di Rai News dopo il titolo di oggi", afferma il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni riferendosi al titolo ‘assoluzione per Delmastro’ uscito oggi e per il quale è arrivata anche la dura nota del Comitato di redazione.
"Ancora una volta il direttore Petrecca si distingue per una gestione discutibile delle notizie. Oggi, mentre la Procura di Roma avanzava la propria richiesta sul processo Delmastro, RaiNews 24 ha diffuso ripetutamente la notizia dell'assoluzione del sottosegretario, senza attendere la sentenza. Indipendentemente dall'esito, non è questo il tema, il servizio pubblico ha il dovere di garantire un'informazione rigorosa e verificata, evitando di diffondere notizie in modo precipitoso. Per questo motivo, chiederemo un'audizione in commissione di Vigilanza Rai del direttore Paolo Petrecca, che ancora una volta dimostra un orientamento informativo che appare più vicino alla propaganda governativa che al dovere di garantire un'informazione imparziale e responsabile". Così una nota dei componenti democratici nella commissione di Vigilanza Rai.