Domenica 8 Settembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Delitti senza colpevole e misteri da risolvere: l’Italia nell’ombra Kata, Liliana Resinovich e le altre

Dalla bimba scomparsa a Firenze ai casi di Golinucci e Favro, piste investigative e verità mancate percorrono la Penisola da Nord a Sud

Sebastiano Visintin e la moglie Liliana Resinovich

Sebastiano Visintin e la moglie Liliana Resinovich

Roma, 26 agosto 2024 – Spariscono e il nulla li inghiotte. Oppure il tempo restituisce un corpo, ma non un colpevole. La cronaca italiana, che in un attimo diventa storia, è una fabbrica di verità mancate o non inchiodate oltre ogni ragionevole dubbio. Se la prima regola di una caccia alle streghe è non limitarsi alle streghe, i conti spesso non tornano. L’omicidio di Milena Sutter, per esempio. Genova, 6 maggio 1971. La figlia dell’imprenditore italo-svizzero Arturo Sutter, rapita all’uscita di scuola, è trovata morta in mare due settimane dopo. Lorenzo Bozano, "il biondino della Spider rossa", viene condannato ma continua a dichiararsi innocente.

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Caso solo apparentemente risolto, un nome che continua a pesare assieme ad altri macigni nella memoria collettiva. Simonetta Cesaroni, Emanuela Orlandi, Marta Russo. Misteri ancora avvolti nella nebbia come Ustica, la strage di Bologna, l’epopea del Mostro di Firenze, il delitto di via Poma, Piazza Fontana, l’Italicus e la Uno bianca.

Non esiste un tempo stabilito trascorso il quale un caso diventa a pista fredda. Nel frattempo avanza una piccola era glaciale. Il 26 settembre si discuterà a Forlì l’archiviazione di un enigma di 32 anni fa, fascicolo aperto per omicidio a carico di ignoti. Cristina Golinucci sparì a 21 anni il primo settembre 1992 a Cesena. Quel giorno la ragazza aveva appuntamento con il proprio padre spirituale al convento dei frati cappuccini e se ne sono perse le tracce, la madre Marisa Degli Angeli ancora non si arrende e chiede che si continui a indagare.

Risposte non pervenute sono anche quelle legate a una scomparsa più recente, quella di Liliana Resinovich, 63 anni, volatilizzata il 14 dicembre 2021 a Trieste e ritrovata senza vita il 5 gennaio successivo in un boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni. L’idea iniziale del suicidio ha poi fatto spazio a nuove ipotesi e alla riesumazione del corpo, sotto i riflettori sono finiti il marito Sebastiano Visintin e l’amico speciale Claudio Sterpin, gli unici in grado di ricostruire la storia di una donna mite e riservata, ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia ed ex maratoneta. Trasparente, abitudinaria, però con due cellulari che ne hanno in qualche modo fatto il ritratto psicologico: cercava su internet informazioni su come divorziare senza avvocato. E un appartamento a Trieste di piccole dimensioni. Si è pensato di ricorrere allo studio del microbiota del cadavere che l’entomologo forense Stefano Vanin ha applicato in tanti casi controversi di cronaca nera, su tutti il delitto di Elisa Claps. Qualcuno ha proposto la "lettura" del linguaggio para verbale di marito e amante: lo sguardo perso nel vuoto di Visintin che suggerisce una condizione disconnessa dalla realtà, quello da sfinge dell’amico Sterpin che ha sempre puntato il dito contro il marito dicendo di non credere al suicidio. Nessuna finora è riuscito a capire dove la donna sia stata tra il giorno della scomparsa e quello del ritrovamento del corpo, né se sia stata uccisa ed eventualmente da chi.

Buio fitto anche sulle indagini per la scomparsa di Mia Kataleya Chicllo Alvarez, per tutti Kata, la bimba peruviana di 5 anni svanita nel nulla il 10 giungo 2023 dall’ex hotel Astor di Firenze occupato da decine di famiglie sudamericane e romene. Le piste investigative sono quattro: traffico di droga, racket delle stanze all’ex hotel all’epoca occupato abusivamente da molte persone, tra le quali Kata e la sua famiglia (in base a questa pista, era stato arrestato lo zio materno della bambina, Abel Alvarez Vazquez), scambio di persona (con una bambina, figlia di un individuo implicato in una vicenda di traffico di droga), possibili abusi a sfondo sessuale.

Misteri irrisolti da Sud a Nord. Che fine ha fatto Marta Favro, la cinquantunenne di Susa scomparsa il 7 marzo dopo il turno nella pizzeria di Chiomonte in cui lavorava, mamma di un bambina di 9 anni? Altro reperto destinato al congelatore, forse. Il locale Don Ciccio è l’ultimo posto in cui è stata vista, la procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Il titolare Vincenzo Milione si lamenta che questa brutta storia gli ha portato via i clienti ma è indagato con l’ex pizzaiolo Cosimo Esposito. E dal freezer esce la vicenda di molti anni fa che vede coinvolto Salvatore Aldobrandi, il pizzaiolo di 73 anni originario di Cosenza ma da tempo residente a Sanremo. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da motivi abietti e futili e soppressione di cadavere per la morte di Sargonia Dankha, 21 anni di origini irachene, sparita il 13 novembre 1995 a Linkoping. Il prossimo 6 settembre la procura di Imperia sarà in video collegamento con la Svezia vista la difficoltà linguistica e l’impossibilità di far venire in Italia numerosi testi. Intanto sono passati ventinove anni.