Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

De Luca rilancia la sfida ai vertici del Pd: "Il futuro della Campania non si decide a Roma"

Il governatore De Luca rilancia la sua candidatura per la guida della Campania, nonostante il no di alcuni esponenti politici nazionali. La coalizione di centrosinistra si divide su chi dovrebbe guidare la regione.

De Luca rilancia la sfida ai vertici del Pd: "Il futuro della Campania non si decide a Roma"

Il governatore De Luca rilancia la sua candidatura per la guida della Campania, nonostante il no di alcuni esponenti politici nazionali. La coalizione di centrosinistra si divide su chi dovrebbe guidare la regione.

Il futuro della Campania si decide a Napoli e non a Roma. Vincenzo De Luca (foto) non fa passi indietro e rilancia la sua candidatura per la guida della Regione, chiamata alle urne il prossimo anno. Forte del via libera del consiglio regionale campano alla possibilità di correre per la terza volta, De Luca, ospite della festa dell’Avanti a Pomigliano manda un messaggio a quanti, Schlein in testa, hanno detto di no alla sua ricandidatura: "Ci sono esponenti politici nazionali che non sanno neanche come si arriva a Napoli. Avete mai sentito qualcuno parlare dei nostri problemi e dei nostri figli? Parlano della nostra Regione senza conoscere il nostro territorio".

Il governatore campano, che può contare tra i suoi sostenitori il Psi e il leader di Italia viva Matteo Renzi, non sembra preoccupato dal fatto che il resto della coalizione si sfili negandogli il sostegno. Dopo il no della segreteria Pd, a chiedere il cambiamento è Nicola Fratoianni, che boccia l’operato di De Luca. Il giudizio, dice l’esponente di Avs, "non è positivo, noi siamo sempre stati all’opposizione e ne abbiamo anche pagato un prezzo politico. È arrivato il tempo di presentare una proposta per governare la Campania che sia in grado di unire la coalizione, e noi lavoreremo per questo con gli alleati". Dura la risposta del governatore: "Non esiste più una coalizione di centrosinistra,siamo messi peggio del 2022 e vorrebbero decidere a Roma il destino della Campania".