Roma, 6 novembre 2024 – Daspo contro le aggressioni ai ferrovieri sui treni. Più controlli e sanzioni più severe. Lo chiedono i sindacati dopo l’accoltellamento di Rivarolo (Genova).
La vicenda per punti
"Capotreno donne sotto choc”
"Parlo con capotreno che sono state insultate – confida a Quotidiano.net Giancarlo Mussoni del dipartimento nazionale Uil -. Si sono prese insulti e sputi, adesso non se la sentono più di salire su un treno, chiedono di essere trasferite ad altri incarichi. L’anno scorso sono state 250 le aggressioni contro il personale ferroviario. Il termine aggressione va spiegato. Le più frequenti sono di tipo verbale. Gli accoltellamenti dopo il capotreno aggredito con il machete nel 2019, non si erano più ripetuti”. Poi c’è stato Rivarolo.
“Quando esplode la violenza”
"Vorrei far notare – ricorda il sindacalista – che quasi il 70% del personale ormai, per fortuna, è costituito da ragazzi anche molto giovani, soprattutto donne, che sono le più propense a fare questo mestiere. E questo può provocare una reazione ulteriore da parte di alcuni che possono approfittarsi della situazione”.
Come si può garantire il Daspo?
Ma come si può garantire il Daspo, in altre parole l'impossibilità di salire su un treno a certe persone? “Questo in effetti è un problema – riconosce il ferroviere -, anche perché molte sono fermate e in quel caso chi controlla? Noi diciamo che bisogna ricordarsi del Dlgs81, articolo 40: se c'è un pericolo, il lavoratore se ne deve allontanare. Poi chiama il 1600, che è il numero della Polfer”.
"Scorta della Polfer sui treni a rischio”
Secondo Mussoni, bisogna però agire anche su un altro fronte. “Proporrei un'altra azione molto più concreta – è la proposta -. I treni regionali considerati a rischio in partenza in certe ore vanno scortati. Adesso la cosa viene fatta a spot, secondo le richieste”.