Mercoledì 15 Gennaio 2025
LAURA NATOLI
Cronaca

Esplosione Calenzano, dalla benzina fuoriuscita allo scoppio: aperta un’inchiesta

La procura al lavoro per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Sentito un testimone, recuperate le immagini riprese da una telecamera posta all’interno dell’area

Il procuratore di Prato Luca Tescaroli

Il procuratore di Prato Luca Tescaroli

Calenzano (Firenze), 10 dicembre 2024 – C’è un testimone che ha visto tutta la scena e che sa quale sia stata l’origine dello scoppio e delle fiamme che ieri mattina, intorno alle 10.20, hanno travolto il deposito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Si tratta di un lavoratore del deposito che nel momento dell’esplosione si trovava in uno dei fabbricati intorno alla pensilina andata a fuoco. L’uomo è già stato sentito dal procuratore di Prato Luca Tescaroli e dal pm Massimo Petrocchi che si sono subito resi conto di quello che stava accadendo in quanto hanno sentito i vetri del tribunale, che si trova a poca distanza, vibrare e hanno udito distintamente il boato.

Procuratore e pm sono andati in via Erbosa a Calenzano trovandosi di fronte a una scena agghiacciante: due morti accertati, di cui uno particolarmente mal messo con il volto irriconoscibile, tre dispersi e nove feriti, di cui due gravi. Il testimone ha riferito di aver visto qualcosa uscire da un’autocisterna mentre stava eseguendo il rifornimento. Non è chiaro se il liquido sia uscito dall’autobotte o dal deposito interrato. L’uomo non ha pensato subito alla benzina ma quando ha sentito l’odore acre ha capito: non ha fatto in tempo ad avvertire gli altri che la pensilina è saltata in aria in un groviglio di lamiere.

Secondo quanto appreso, al momento dello scoppio c’erano cinque autocisterne, con altrettanti conducenti, che stavano facendo rifornimento oltre a due tecnici della manutenzione. Secondo le norme di sicurezza del deposito, i conducenti devono restare accanto al camion durante le fasi di rifornimento. Uno dei due morti accertati è stato travolto da un grosso pezzo di metallo scagliato via dall’esplosione, l’altro aveva gravissime ustioni. La Procura ha aperto un fascicolo per ricostruire la dinamica della tragedia e verificare le responsabilità. Sono stati nominati tre consulenti tecnici, un esperto di incendi e due di esplosivi. Recuperate inoltre le immagini di una telecamera che si trovava all’interno di un fabbricato pericolante. La telecamera ha ripreso tutta la scena, soprattutto l’innesco dello scoppio.