Domenica 1 Settembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

Dal caldo al tifone Il raduno scout in Corea diventa un incubo In fuga 1.200 italiani

La manifestazione chiude in anticipo per l’arrivo di pioggia e forte vento. Smobilitato il campo. La Farnesina: "I nostri ragazzi stanno bene". Il contingente, ospitato dall’organizzazione, rientrerà in patria il 12 agosto. .

Dal caldo al tifone  Il raduno scout in Corea  diventa un incubo  In fuga 1.200 italiani

Dal caldo al tifone Il raduno scout in Corea diventa un incubo In fuga 1.200 italiani

di Giovanni Rossi

Addio Saemangeum, tutti via per tifone. E con l’anticipo necessario. Stanno tutti bene i 1.200 scout italiani di Agesci e Cngei che, diligentemente, poco dopo il risveglio coreano (nella notte italiana) smontano le tende del World Scout Jamboree, ricompongono gli zaini e partono verso Seul e altre località sicure nella gigantesca carovana di bus predisposta dagli organizzatori. Il previsto arrivo sulle coste coreane del temuto Khanun, con venti a 150 kmh e piogge torrenziali, fa smobilitare il World Scout Jamboree – il tradizionale raduno internazionale di 50mila scout e accompagnatori da tutto il mondo – con la velocità richiesta dall’emergenza alle porte. A dar l’esempio è il Giappone, specialista in allarmi di sicurezza, che non ci pensa un attimo, per la prima volta in 68 anni, a spostare al chiuso la commemorazione di domani per i 210mila morti causati dalla bomba atomica su Nagasaki il 9 agosto 1945.

Finisce così in anticipo, causa meteo ostile, un ritrovo internazionale nato sotto la cattiva stella climatica, con temperature da 35 a 38 gradi e afa pazzesca, al punto da indurre 4.000 scout britannici (la delegazione più folta) e 1.200 coetanei statunitensi a ripartire per l’atroce mix di umidità e caldo (nonché le pessime condizioni igieniche evidenziate dai media locali ben prima del rompete le righe). Dopo 700 casi di colpi di calore, troppo alto il rischio di una crisi internazionale con ulteriori graffi all’immagine del Paese. Una brutta pubblicità in vista della Giornata mondiale della Gioventù prevista dal Vaticano a Seul nel 2027.

Così, prima il governo decide l’invio di centinaia di medici e infermieri militari e bus illimitati con aria condizionata; poi la visita congiunta (lunedì 4) del premier Han Duck-soo, del ministro dell’Interno Lee Sang-min e di quello della Cultura Park Bo-gyoon sancisce il cambio di passo; infine la previsione che il tifone Khanun possa creare gravi pericoli in tutta l’area del Buan diventa la motivazione perfetta per decretare lo stop del campo base al World Scout Jamboree.

L’evacuazione ha una modalità attuativa "precisa e funzionale", è il giudizio della delegazione italiana. I ragazzi "stanno benissimo, hanno tutti il morale alto e non ci sono situazioni di panico", recita l’ultimo bollettino – del tutto informale – raccolto tra le tende. Nessuna criticità, conferma la Farnesina, da giorni allertata vista la situazione. Agesci e Cngei, le organizzazioni guida dello scoutismo italiano, fanno sapere che "tutti i ragazzi e i capi sono informati" e che il cambio di programma è "accolto con spirito positivo", secondo il più classico spirito degli scout di "affrontare gli imprevisti con il sorriso", come ricordato al Carlino dal capo scout cesenate Emanuele Gazzoni.

Centotredici i ragazzi emiliano romagnoli presenti, trentasei quelli marchigiani. "Fa caldissimo e c’è troppa umidità: mediamente, per resistere, beviamo quattro litri di acqua al giorno", è la testimonianza della sedicenne ascolana Nicole Panichi. Nella difficoltà, la delegazione italiana brilla per compattezza: "Un bello spirito di solidarietà: quando uno di noi è in difficoltà, l’altro è pronto a dare una mano", continua il suo racconto Nicole. Ed è la prova del perfetto valore aggiunto dei piccoli gruppi "capaci di esprimere supporto, sostegno, motivazione e attenzione reciproca" (ancora Gazzoni).

Così i 1.200 scout italiani e gli oltre 40mila colleghi rimasti in Corea ora sono in viaggio verso siti e campus universitari nell’area di Seul e di altre località metropolitane. Resteranno ospiti degli organizzatori fino al 12 agosto, data dei previsti voli di ritorno. L’ambasciata d’Italia a Seoul, d’intesa con la Farnesina e in costante contatto con le autorità locali, continuerà a monitorare le condizioni della delegazione italiana. E viste le condizioni di annunciata impraticabilità del campo di Saemangeum – che tra domani e giovedì sarà investito dallo scatenato Khanun – il fuori programma del Jamboree 2023 si annuncia particolarmente gradito. Tra attività culturali e l’immancabile concertone K-pop.