Ha spiegato di non essersi sentito "minacciato" dall’allora frontman della Nord, Marco Ferdico, ma di aver ascoltato le sue richieste sui biglietti per la finale di Champions League 2023 e di averle inoltrate al club dicendo che "c’era bisogno di qualche biglietto in più". Un dialogo che rientrava per lui nelle dinamiche del rapporto tra i leader del tifo organizzato e la squadra, che non voleva perdere l’appoggio dei supporter in una fase cruciale della stagione: "Il mio desiderio era che ci fossero i tifosi della squadra per poterla incitare".
Ecco, in sintesi, le dichiarazioni dell’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, che ieri mattina è stato ascoltato come persona informata sui fatti dagli agenti della squadra mobile che stanno indagando sull’indotto nero di San Siro e sulle presunte infiltrazioni dei clan al secondo anello verde. Stando a quanto emerso, Inzaghi (sentito non in questura, ma in altri uffici più periferici per dribblare fotografi e cameraman) ha reso una deposizione "lunga, serena ed esauriente", rispondendo alle domande degli investigatori coordinati dai pm Sara Ombra e Paolo Storari e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia. Tra le intercettazioni sotto la lente, c’è quella in cui Ferdico – a capo della Nord col rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco e con Andrea Beretta e in carcere per associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa – l’ha chiamato per chiedergli di farsi portavoce della richiesta di aumentare da 1.000 a 1.200 i tagliandi per Istanbul.
È il 26 maggio 2023, sono trascorse 48 ore dalla conquista della Coppa Italia contro la Fiorentina: gli ultrà si sono presentati sugli spalti dell’Olimpico al 15’, dopo un mini sciopero del tifo inscenato per protestare contro il ridotto numero di ticket alla Curva. "È possibile andare da questi qua... a dirgli guarda che loro ne volevano 2mila di biglietti... il 10% dei 20mila che ti danno... sono scesi a patti... non vogliono fare bagarini... non vogliono fare cresta... vogliono fare una festa coi propri ragazzi... senza lasciarli a Milano... arriviamo a 1.200 biglietti? Questa è la mia richiesta", dice Ferdico. "Ne mancano 200?", domanda Inzaghi. "200 biglietti mister mancano...", conferma l’interlocutore. "Già l’altra sera... cioè per 200 biglietti io parlo... parlo con Ferri (club manager, ndr) con Zanetti (vicepresidente, ndr) con Marotta (ai tempi ad e oggi presidente, ndr)... parlo con quelli", lo rassicura il tecnico. "No mister... – incalza Ferdico –. Bisogna parlare con Marotta... perché Ferri e Zanetti sono dalla nostra parte...mi messaggiano tutto il giorno e mi dicono che il direttore si è impuntato e non ne vuole dare uno in più... la domanda è... perché? Perché girano voci che fate business sulla finale...", chiosa il frontman, facendo riferimento alle indiscrezioni (confermate negli atti) su biglietti da 80 euro rivenduti a mille. "Verrò su... poi ti faccio sapere qualcosa... gli dico... che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti", garantisce Inzaghi. "È il direttore Marotta... – insiste Ferdico –. Bisogna parlare con lui... perché lui ha l’ultima parola...". "Comunque Marco io mi attivo e ti dico cosa mi dicono...", afferma l’allenatore. Che poi effettivamente si attiverà, "rappresentando alla società, alla dirigenza, ma non ricordo a chi, la richiesta di Ferdico", per poi inviare un messaggio al capo ultrà scrivendogli "Ho fatto quello che dovevo fare". Alla fine, la cifra lieviterà a quota 1.500, oltre le aspettative; e Bellocco, Beretta e Ferdico si metteranno in tasca, per loro stessa ammissione, 200mila euro a testa. Dopo Inzaghi, oggi sarà sentito Javier Zanetti. Poi toccherà ai calciatori Davide Calabria e Hakan Calhanoglu.