Caserta, 24 gennaio 2022 - Trentanove cuccioli di cane rinchiusi in tre piccole gabbie, tipo quelle utilizzate per i polli, stivate nel bagagliaio di una macchina, in condizioni inadeguate sia per mancanza d’igiene che per la presenza di ferri sporgenti e arrugginiti che esponevano i cani a sofferenza e grave pericolo. È la scena che si sono trovati davanti uomini della Guardia di Finanza di Aversa quando hanno fermato, all’altezza del casello autostradale di Marcianise, un uomo alla guida di una vettura, sulle cui tracce i finanzieri erano già da tempo.
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Il contrabbandiere
I finanzieri tenevano d'occhio da tempo l'uomo, che ha contatti in Ungheria. Lo 'scambio', rivelano gli investigatori, avveniva al confine. Cuccioli di maltesi, bulldog francesi, barboncini hanno affrontato un viaggio dell'orrore. Duemila chilometri stipati nelle gabbie, impilate una sull'altra, in condizioni igieniche disastrose, con escrementi ovunque. Molti di loro sono arrivati a destinazione in condizioni di salute pessime. Non tutti, è la previsione, riusciranno a salvarsi. Ora i cuccioli sono nelle mani di affidatari amerevoli.
Il mercato
Il mercato nero dei cuccioli è floridissimo. I prezzi: ogni cagnolino vale almeno 1.000-1.500 euro, ma i barboncini si vendono anche a 2.500 euro.
Le regole
Per ogni cucciolo, ricorda la Finanza, serve innanzitutto la documentazione fiscale, per accertare l'acquisto e l'esatta origine. Poi il pedigree e il certificato veterinario, per provare che l'animale è in salute. Ogni cane in auto dovrebbe viaggiare in una cuccia. In un doblò possono essere sistemati al massimo due cani.
Le indagini
Dopo un tentativo per giustificare l’illecita detenzione dei cuccioli, l’uomo ha ammesso di averli presi in una località friulana da un ungherese, in precedenza contattato tramite il web, per venderli sul mercato nero, un guadagno stimato intorno ai centomila euro. È stato denunciato alla procura di Santa Maria Capua Vetere per traffico illecito e maltrattamento di animali.
I cuccioli sono stati curati del personale veterinario dell’Asl di Aversa e affidati temporaneamente a volontari. Sono in corso indagini anche per ricostruire l’illecita rete di vendita.