Venerdì 8 Novembre 2024

Crollo del Morandi, Autostrade chiede scusa. L’ad Tomasi: non c’è giustificazione

Roberto Tomasi, AD di Aspi, chiede scusa alle vittime del Ponte Morandi e promette impegno per la sicurezza delle infrastrutture in Liguria e in Italia.

Crollo del Morandi, Autostrade chiede scusa. L’ad Tomasi: non c’è giustificazione

Crollo del Morandi, Autostrade chiede scusa. L’ad Tomasi: non c’è giustificazione

GENOVA

Chiedere scusa non è facile e quando c’è di mezzo un dolore enorme come quello che provano i parenti delle 43 vittime della tragedia di Ponte Morandi potrebbe sembrare inutile. Ma Roberto Tomasi, amministratore delegato di Aspi, subentrato alla gestione oggi è sotto processo per la tragedia del Morandi, l’ha fatto sottolineando: "se ne non l’ho fatto prima, mi dispiace". L’intervista, rilasciata all’emittente ligurePrimocanale, verte sui cantieri che affliggono il nodo autostradale genovese, nodo che verrà preso d’assalto con il primo affacciarsi dell’estate, e sui cantieri e sulle grandi opere che Aspi sta portando avanti in Liguria, dal tunnel subportuale alla Gronda.

Ma alla domanda su Ponte Morandi Tomasi risponde: "Chiedo scusa. Esprimo il dolore mio personale e di tutta la società per quello che è successo e certamente non c’è una giustificazione, le scuse sono mie ma anche di tutto il personale ben sapendo le responsabilità che ha una società che gestisce un bene pubblico". Oltre le scuse, oltre il rammarico, e il dolore c’è una cosa in più che Tomasi dice e che è dirompente: "Chiedo fiducia da parte dei cittadini e certamente dei parenti delle vittime anche se mi rendo conto che è difficile con un dolore così importante. Ciò che noi possiamo dimostrare e quello che noi garantiremo è che faremo tutte le attività necessarie per poter ammodernare le infrastrutture. Questo faremo nonostante tutte le critiche che andremo a ricevere perché è fondamentale investire in sicurezza in Liguria ma anche in tutto il Paese". Ma perché queste scuse non sono arrivate prima, atteso che non riporteranno nessuno indietro? "Credo di aver chiesto scusa e se non è stato fatto me ne dispiaccio – replica Tomasi–. Non avevamo alcuna giustificazione per quello che era capitato e quindi questa era di fatto una scusa per quello che era successo ma credo anche che ci deve essere riconosciuto il grandissimo sforzo che stiamo facendo in questa fase per cercare di ridare un’infrastruttura al Paese sapendo che per trent’anni in questo Paese di infrastrutture non si è più parlato". "Oggi – conclude l’ad– dobbiamo riparlare di infrastrutture, dobbiamo parlare di ammodernamento, non possiamo pensare di spostare questo problema ulteriormente e quindi dobbiamo affrontare adesso sia la questione dei potenziamenti che quella degli ammodernamenti perché non abbiamo più tempo da perdere, perché una tragedia così non debba accadere mai più".