1 Poche mascherine
La prima critica del sindaco di Milano, Beppe Sala, alla Regione Lombardia per la gestione dell’emergenza risale al primo aprile, in pieno lockdown. Insieme ad altri 6 primi cittadini dell’hinterland, Sala scrive una lettera denunciando ritardi e inadempienze. E nel suo video pubblico si lamenta per le "pochissime mascherine ai Comuni. Abbiamo dovuto andare in Cina, quanto dobbiamo aspettare?"
2 Pace dopo la guerra
Passano 15 giorni e Sala rincara la dose, accusando il presidente Fontana di una forzatura: "Salvini ha chiesto di riaprire la Regione (l’ipotesi era il 4 maggio, ndr) e la Lombardia ha eseguito". Poi, dopo, spiega di aver chiamato lo stesso Fontana per ripristinare "un clima collaborativo".
3 Bordata a Fontana
A metà giugno, Sala dissotterra l’ascia di guerra. E, in un’intervista pubblica, si ferma un attimo prima di chiedere il commissariamento di Fontana ("non è il mio ruolo"). Poi, l’affondo:
"Il presidente dovrebbe fare una serena critica
ai tanti errori compiuti nell’emergenza"