Giovedì 26 Settembre 2024

Cristina Chiabotto, debiti col Fisco per 2,5 milioni. Ricorre alla 'salva-suicidi'

L'ex Miss Italia: "Tengo a precisare che nel decreto non si parla mai di evasione, ma piuttosto di 'comportamento elusivo non fraudolento"

Cristina Chiabotto (lapresse)

Cristina Chiabotto (lapresse)

Ivrea (Torino), 27 novembre 2019 - Cristina Chiabotto nei guai col Fisco per un debito di circa due milioni e mezzo di euro riguardo soprattutto cartelle notificate dall'Agenzia delle entrate. Per questa ragione la showgirl è ricorsa alla procedura di liquidazione prevista dalla legge 3 del 2012, la 'salva suicidi', varata per scongiurare posizioni di crisi debitoria di piccoli imprenditori e liberi professionisti. La procedura, chiesta dalla stessa Chiabotto il 3 giugno scorso, permetterà alla presentatrice di sanare parte del debito vendendo i negozi di cui è proprietaria, a Torino e Borgaro Torinese, insieme alla sorella.

Il giudice Matteo Buffoni del tribunale di Ivrea ha accolto l'istanza della showgirl. Nel decreto del giudice si legge che la posizione debitoria della Chiabotto si è manifestata "in modo prorompente" già nel 2014, in conseguenza di verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013. All'esito di quelle verifiche è stato "accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato".

Le cartelle di pagamento emesse dall'Agenzia delle entrate, che si sono sommate a quelle relative al mancato versamento delle imposte degli anni 2014 e 2015, ha fatto lievitare il debito oltre i 2,5 milioni di euro. La Chiabotto ha potuto accedere alla legge 'salva-suicidi', come scrive il giudice del tribunale di Ivrea, in quanto "non ha posto in essere atti in frode ai creditori" e in qualità di "lavoratrice autonoma nel campo dello spettacolo" che ha incassato dalla sua attività un reddito netto "quantificabile per l'anno 2019 di euro 253mila, in ragione della media dei redditi percepiti nei quattro anni precedenti e dei contratti in essere".

La legge cosiddetta 'salva suicidì, per l'ex Miss Italia, è stata "l'unico strumento giuridico rimasto". "Non voglio sottrarmi al mio dovere, anzi. Vorrei solo fosse rispettato un principio valido per chiunque - aggiunge -, cioè che l'ammontare dovuto di tasse si basi su quanto effettivamente guadagnato. Ci tengo inoltre a precisare che, a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, nel decreto (peraltro pubblico) non si parla mai di evasione, ma piuttosto di 'comportamento elusivo non fraudolento" come espressamente dichiarato dal giudice", conclude la showgirl, ribadendo di avere "sempre rispettato le regole e di aver chiesto a chi mi consigliava di fare altrettanto".